appunti sulla Francia
1) i nostri giornali hanno parlato di una "Francia divisa a metà". Ridicolo. Sarkozy ha conquistato Parigi, Marsiglia, Nizza, Lione, Tolone, Digione, Lille,Dunkerque, Le Havre, Rouen,Metz, Nancy,Reims,Caen,Le Mans, Orleans, Strasburgo,Grenoble,Aix-en-Provence ,Saint-Étienne, Valence,Montpellier, Perpignano, Bastia,Ajaccio, lasciando alla rivale solo pochi dipartimenti ed un paio di città sonnacchiose. (qui la cartina)
2) Evidente la sconfitta di Le Pen, che comunque sfiora i 4 milioni di elettori, nonostante sia ormai vecchiotto, ed abbia dovuto vedersela con uno dei candidati più a destra di tutta la storia francese, che fatalmente gli ha sottratto spazio di manovra.
3) Quello di cui nessuno parla, è il tracollo degli estremismi di sinistra. Si salvano i trozchisti, guidati dal giovane Besancenot, probabilmente grazie alla misoginia che anima ancora, diciamolo pure, una buona fetta della vecchia sinistra europea. Ma gli altri partiti della sinistra estrema sono stati cancellati. Nel 2002 il partito comunista aveva il 3,37%, oggi si deve accontentare dell'1,9. I verdi sono precipitati al 1,57, dal 5,25% che erano. Lotta operaia, infine,ha dovuto subire il doppio smacco di perdere i 3 quarti dei propri voti, e di veder votare per Sarkozy tutti i più importanti dipartimenti industriali.
4) Quanto a Bayrou. Diciamo che in Italia si affrontano Berlusconi, la Melandri (per capirci...) e Casini, in un sistema come quello francese. Al secondo turno vanno la Ds (pardon, Pd...) e Silvio, ma Casini ottiene un risultato lusinghiero. Ora, secondo voi, se anche Casini si schierasse apertamente con la Melandri, tutti i suoi elettori farebbero lo stesso? E questa è esattamente la situazione francese, in quanto l'Udf di Bayrou è sempre stato, almeno in tempi recenti, una costola del centrodestra. Dubito fortemente, quindi, che tutti i suoi elettori siano disposti a voltare gabbana. Di Follini ce n'è uno per nazione, non di più.
5) Il dato che salta più agli occhi è questo: la Francia è un paese dove al primo turno, il 45% dell'elettorato,quasi 17 milioni di persone, non ha avuto problemi ad identificarsi con un candidato conservatore, si chiamasse Sarkozy, Le Pen, De Villiers o Nihous. Quindi, comunque vada il secondo turno, bisogna ammettere che queste elezioni costituiscono un punto di svolta della politica francese. I salotti radical chic ormai non rappresentano più la Francia.
Etichette: conservatorismo, francia, sarkozy
5 Commenti:
Le premesse ci sono. Bisogna vedere la compattezza dell'elettorato dei candidati perdenti.
Mi sarebbe piaciuta una riedizione del ballottaggio 2002 ma ... pazienza, non si può avere tutto :-)
Ineccepibile
@monsoreau: anche a me sarebbe piaciuto!vabbè, quel che conta è il risultato finale...
@pizzino:speriamo! ;-)
? Commenti che spariscono. Dialogo che non esiste. Triste.
Forse la Francia si è stancata di un'immigrazione selvaggia, di un'integrazione che non c'è, di una sinistra vecchia e di una destra colpevole (mi riferisco ovviamente a quella di Chirac).
Se davvero fosse così, allora la nuova destra liberalconservatrice di Sarkozy potrà vincere, lavorare bene e risolvere tanti problemi che oggi sono dei nostri cugini, ma domani probabilmente toccheranno a noi...
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