Il Reazionario

Sono un reazionario, postero mio diletto, perché mi oppongo al progresso e voglio far rivivere le cose del passato. Ma un reazionario molto relativo, perché il vero bieco reazionario è chi, in nome del progresso e dell'uguaglianza sociale, vuol farci retrocedere fino alla selvaggia era delle caverne e poter così dominare una massa di bruti progrediti ma incivili. (Giovannino Guareschi)

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Località: Bologna, Bologna, Italy

Studente all'università di Bologna, 21 anni,dotato di scarsa simpatia per il comunismo...

martedì, aprile 10, 2007

Che abbia ragione Odifreddi?

Perché non possiamo dirci cattolici: bocciati in religione

Milano - Pasqua. Quasi un quarto degli italiani - il 23,2 per cento - non sa che questo è il giorno della resurrezione di Gesù. Incredibile? Proviamo con un classico del catechismo: che cosa è la Trinità? Qui i risultati sono anche peggiori: il 30,7 per cento fa scena muta, un altro 12,4 per cento sbaglia risposta, per un totale pari al 43,1 per cento. Solo il 56,1 per cento degli intervistati se la cava bene e spiega che la Trinità è la misteriosa essenza di Dio, che è al tempo stesso una e tre persone.Ma sì, diciamo la verità senza presunzione. Pontifichiamo tutti, è proprio il caso di dirlo, se il Papa apre bocca sui Dico o afferma che il Diavolo esiste; discettiamo con familiarità di Maria Maddalena e con Dan Brown ipotizziamo chissà quali retroscena sulla vita di Cristo, ma poi, stringi stringi, se andiamo ai fondamentali della fede annaspiamo. Il Giornale, attraverso lo studio Ferrari, Nasi& Grisantelli, ha interpellato 600 persone. Da Nord a Sud, più o meno istruite, rappresentative del Paese. Attenzione: 600 persone battezzate e adulte. Un campione, per di più, che al primo quesito, quanto lei si definirebbe religioso?, ha risposto in modo positivo, dimostrando sul campo che il cordone ombelicale con la Chiesa non è stato tagliato: il 25,9 per cento ha detto di essere molto religioso, il 34 mediamente religioso, solo il 37 per cento poco o per niente religioso, mentre il 3 per cento non ha saputo dare indicazioni.Dunque, 6 persone su dieci, grossomodo, sono attaccate alla tradizione bimillenaria da cui provengono, ma poi, in concreto, si smarriscono davanti a domande non proprio insormontabili. Possibile che il 76,4 per cento non sappia cosa vuol dire Cristo? E che il 59, 2 per cento non riesca a mettere in fila i nomi dei quattro evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni? Un ignorantissimo 24 per cento non sa nemmeno che Gesù è Dio fattosi uomo.Le cose vanno un po’ meglio se si domanda: chi è l’autore del Padre nostro? È Gesù e il 51,2 per cento del campione l’azzecca. Un italiano su due. Più o meno la stessa percentuale, 52,6 per cento, che ha messo a fuoco l’Immacolata concezione. Se scendiamo in profondità scopriamo che le donne sono più informate, oltre che tradizionalmente più pie, degli uomini: conoscono con precisione il dogma dell’Immacolata il 57,5 per cento delle intervistate contro il 47,4 degli uomini. Si può anche vedere che il Triveneto mantiene qualcosa della sua storia cattolicissima, almeno in rapporto alle altre aree del Paese: fra Verona e Trieste dà la risposta giusta il 59,8 per cento del campione, contro il 47 per cento del Triangolo industriale, il 49,7 per cento della cosiddetta Zona rossa e il 56,6 per cento del più tradizionaleggiante Meridione.Si arretra davanti al Credo: il 59 per cento degli italiani l’ha probabilmente ascoltato e forse ripetuto in chiesa, ma non ricorda che contiene l’intera essenza della fede cattolica. Va anche peggio davanti a un quesito trabocchetto: i cristiani credono nell’immortalità dell’anima o nella resurrezione della carne? Solo il 37,2 per cento sa che andremo in cielo col nostro corpo e si perde in teorie vagamente spiritualiste o new age. Non parliamo poi dei dieci comandamenti. Già don Carlo Gnocchi, educatore straordinario, prima ancora che l’Italia dimenticasse le lucciole, scoprisse il benessere e si laicizzasse, si arrabbiava perché i fedeli trasudavano ignoranza e non avevano mai letto i Vangeli. Altri tempi. Oggi, come mettono impietosamente in luce le tabelle, gli italiani riescono a pescare in media non più di tre comandamenti su dieci. E davanti al più semplice dei punti di domanda, che cosa è per i cattolici la Chiesa?, 70,4 su cento si smarriscono in un labirinto di forse, ma, incespicamenti vari.In conclusione, provvisoria, solo l’8,8 per cento viene promosso a pieni voti; il 37,4 mostra una conoscenza sufficiente, oltre la metà verrebbe bocciato all’esame di catechismo e di questo un buon 17 per cento non sa praticamente nulla. Ancora una volta le donne hanno più dimestichezza con i misteri - l’11,9 ha un’alta conoscenza della religione, il 42,2 sufficiente - ma è una magra consolazione. ( Il giornale)

Per dire che gli americani che non conoscono i comandamenti sono in buona compagnia! Senza alcun intento polemico, Captain! ;-) Aggiungo poi che coloro che proclamano: " sono cristiano ma non praticante," " sono un cattolico del dissenso","Credo in Dio ma non sopporto questa Chiesa","Il Papa è ricco e al mondo la gente soffre", "Il Papa è tedesco e ciò non è bello","Mi chiamo Romano Prodi", di solito sono ignoranti da far spavento. Anche perchè, voglio dire, se uno va in chiesa tutte le domeniche prima o poi almeno il Credo gli entra nella zucca. Se uno crede di essere un esperto di cristianesimo solo perchè ha letto Dan Brown, invece, è messo maluccio.
p.s. Vi assicuro che NON ha ragione Odifreddi, era solo per mettere un titolo un po' originale...

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11 Commenti:

Blogger Old Whig ha detto...

Ti sei salvato col post scrittum! ;)
Se riesci passa da me a leggere il post su Mia, i cinesi, il Darfur e i pacifinti...

Ciao

8:33 PM  
Blogger CampaniArrabbiata ha detto...

Ecco, "stringi stringi" in Occidente si parla di cattolicesimo solo per denigrarlo, ma senza conoscerne i valori base.
Da quando sul mio blog ho iniziato ad affrontare l'argomento, non hai idea di quando messaggi offensivi sono giunti(manco il fascismo determina lontamenti questi effetti!) poi - se si va a spulciare - vi trovi impreparazione totale, anzi nemmeno, perché da una tabula rasa (stoicamente intesa) almeno si può ripartire, ma se una testa è piena di pregiudizi non ne puoi ricavare nulla. Il tono grosso modo è questo: "E' quantomeno curioso che nel 2007 si creda ancora all'esistenza di un dio. Da quando ero piccolo mi è sempre sembrata piuttosto ridicola la messa della domenica".

Perciò io insisto nel ribadire che non è l'Islam da combattere, ma la cultura liberale e marxista di cui è pregno l'occidente. E' pur vero che il cristiano da sempre è perseguitato, ma qui siamo tornati alla superstitio illicita di Tiberio.

9:26 AM  
Blogger CampaniArrabbiata ha detto...

Perché non aggreghi più su TRN?

9:27 AM  
Blogger Old Whig ha detto...

"Perciò io insisto nel ribadire che non è l'Islam da combattere, ma la cultura liberale e marxista"

Su quella marxista siamo d'accordo, ma non capisco cosa ha fatto di male quella liberale. Certo, ci sono falsi liberali che non sanno ciò che dicono, ma guarda al liberalismo vero: questo è assolutamente compatibile col Cristianesimo.
Le tre radici dell'Occidente, quelle da cui l'Europa deve ripartire, sono quella classica, quella cristiana e quella liberale appunto.

O hai dimenticato Tocqueville?

9:48 AM  
Blogger Bobo ha detto...

@il pizzino: guarda, sul fatto che nemmeno il fascismo suscita l'astio del cristianesimo, sfondi con me e salo una porta aperta!;-)Non so se conosci la citazione di Eliot, che ho già postato sul blog di salo, quindi la ripubblico:
Il mondo non solo non vuole la Chiesa, ma la perseguita.
E che volete, volete forse che il mondo accetti la Chiesa? Perché deve accettarla?
Perché gli uomini dovrebbero amare la Chiesa? Perché dovrebbero amare le sue leggi? Essa ricorda loro la Vita e la Morte, e tutto ciò che vorrebbero scordare. È gentile dove sarebbero duri, e dura dove essi vorrebbero essere teneri.Ricorda loro il Male e il Peccato, e altri fatti spiacevoli. Essi cercano sempre d'evadere dal buio esterno e interiore, sognando sistemi talmente perfetti che più nessuno avrebbe bisogno d'essere buono.
.Direi che questo dice praticamente tutto.
p.s.non è che non aggrego + su trn, è che ultimamente ho scritto davvero poco quindi...
@salo: sai che anch'io inizio a dubitare della compatibilità tra Cristianesimo e liberalismo?I motivi li ho spiegati nel blog di sgembo, covo di anticlericali...
http://sgembo.blogspot.com/2007/03/i-cattolici-liberali-non-sono-liberali.html
Più in generale, tendo a dubitare della capacità umana di saper disporre della più assoluta libertà.Temo di essere in preda ad un certo pessimismo antropologico... ;-)

1:00 PM  
Blogger Old Whig ha detto...

Per questo io tendo sempre a distinguere ciò che è liberale da ciò che è libertario.
Il pensiero liberale autentico pone eccome dei limiti; chi invece rompe ogni barriera e pretende di chiamare diritto ogni bizza è il pensiero libertario, o libertino.

1:13 PM  
Blogger CampaniArrabbiata ha detto...

Il grande inganno della rivoluzione illuminista è stato quello di farci credere che liberalesimo e libertà coincidessero, ma non è così:liberalismo e marxismo hanno la stessa matrice culturale, ossia il materialismo, una visione economica del mondo . Il discorso è lungo, ma non è con la codificazione e il p. di legalità che si ha una civiltà, ma con la difesa del DIRITTO NATURALE.
Per questo rifuggo da ogni sorta di pseudocultura proto e postgiacobina e anche da A Toqueville.
Non nasce, del resto, da una spinta fortemente liberale la proposta di equiparare una coppia omosessuale a un matrimonio? Io non dimentico la lezione di Julius Evola: né con il marxismo, né con la cultura liberale e credere nell'eterno ritorno della Tradizione (si chiami essa con Sparta,Vandea,Bismark, repubblica di Weimar, Fascismo o conservatorismo sociale).

3:46 PM  
Blogger Bobo ha detto...

@salo: spiegheresti la distinzione tra pensiero liberale e pensiero libertario? perchè mi sembri molto più ferrato di me in materia, il fatto è ch io ho letto "Liberalismo", di Von Mises, e lì l'autore sembrava affermare che l'unico limite alla mia libertà sia quella degli altri. Frase che suona bene, ma si applica male.Perchè rende liberi tutti quei comportamenti da cui consegue un male limitato a me stesso (apparentemente). Infatti, per esempio il consumo di droghe da Mises viene sdoganato. Il vero liberalismo secondo te cosa dice?e soprattutto, chi sono i "veri pensatori liberali"?
@pizzino: anch'io ho letto "Orientamenti", resta il fatto, però, che in campo economico non è mai emerso nessun pensiero validamente alternativo a liberalismo e socialismo.Si è soltanto favoleggiato di una "terza via". Ma, ad oggi, anche uno che voglia impegnarsi in politica sotto la bandiera della Tradizione, deve scegliere tra economia di mercato od economia centralizzata. Ergo, deve essere o un pochino socialista, o un pochino liberale (o liberista, chiamalo come vuoi il succo non cambia). O mi sbaglio? Estendo la domanda anche ad Ago86 e a chiunque voglia intervenire: come si (se si) concilia il pensiero della Fede e della Tradizione (rimaniamo sul vago) con il liberalismo?E se non si concilia, che tipo di obiettivi dovrebbe perseguire, sul piano economico, uno stato Tradizionale?

6:28 PM  
Blogger Bobo ha detto...

@pizzino:La Repubblica di Weimar uno stato Tradizionale?sei sicuro?

6:30 PM  
Blogger Old Whig ha detto...

ilpizzino, non a caso Tocqueville cercava di limitare l'eccessiva libertà con la tradizione e la religione.
Bobo, per veri liberali intendo tutti quelli da Locke fino a Tocqueville: nessuno di questi sarebbe stato per la legalizzazione della droga o per i matrimoni gay! L'ultimo liberale per come lo intendo io è stato Popper. Infatti io politicamente sono per un centrodestra conservatore-liberale: nè il conservatorismo nè il liberalismo bastano a descrivere i valori che accomunano persone come me, te e ilpizzino: insieme invece, i due termini si completano.

7:56 PM  
Blogger CampaniArrabbiata ha detto...

Per l'economia, faccio il nome di uno che economista non lo fu, ma scrisse saggi importanti: Ezra Pound.
Ora scusatemi, ma concedetemi di intervenire domani. Sono sconvolto per la condanna di Luigi Ciavardini. Stanotte una bomba contro un nostro circolo e ora una condanna per una bomba. é un'ironia molto amara.

11:58 PM  

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