Il Reazionario

Sono un reazionario, postero mio diletto, perché mi oppongo al progresso e voglio far rivivere le cose del passato. Ma un reazionario molto relativo, perché il vero bieco reazionario è chi, in nome del progresso e dell'uguaglianza sociale, vuol farci retrocedere fino alla selvaggia era delle caverne e poter così dominare una massa di bruti progrediti ma incivili. (Giovannino Guareschi)

Nome:
Località: Bologna, Bologna, Italy

Studente all'università di Bologna, 21 anni,dotato di scarsa simpatia per il comunismo...

martedì, dicembre 05, 2006

Un giorno da Liberi



Ho tanta voglia di scrivere per raccontare a chi non è potuto venire (o che è venuto, ma non è riuscito a vedere quasi nulla) la giornata del 2 dicembre, che non ho dubbi si possa definire “epocale”. Epocale perché mille volte al di sopra delle nostre attese. Epocale perché mai prima eravamo stati così uniti. Epocale perché la cornice di Roma l’ha resa tale.
Voglio scrivere, dicevo. Ma da dove comincio?
Beh, innanzitutto dalla gioia di veder pubblicato su Libero del giorno dopo Montecatini il mio appello ad essere a Roma, per quanti fosse possibile. E tantissimi l’anno raccolto – non perché venisse da me, ma perché era quello che tutti sentivamo. Silvio doveva “sentirci” in tutti i sensi, e vi garantisco, ci ha sentiti!
E’ ai primi autogrill, alle prime fermate che, sebbene lontani da dove viviamo, cominciamo a sentirci a casa, tra la nostra gente. Le bandiere si mescolano, i dialetti pure, così come i cori. Ci si riconosce, si parla la stessa lingua.
Prenderemo parte al corteo che partirà dal Circo Massimo, ma già ai primi passi, ci rendiamo conto che sarà veramente lunga. Il via lo dà il calesse ottocentesco con cocchieri in costume. Il corteo è lento, ma ci si diverte. Si intona l’inno di Mameli, si rende omaggio ai militari, gli abitanti salutano. Esponiamo anche noi qualche cartello: “Prodi, kompagno del bue… nel presepe!”; “Il vero ricco non piangerà: fa il manager nella coop rossa trasformata in SpA!”; “No al governo dei cannoni e degli amici di hezbollah!”; “Onore agli eroi di Nassiriya”. E da casa, per mezzo di cellulari ed sms arrivano notizie di una folla oceanica già radunata in Piazza S. Giovanni, tanto che cominciamo a chiederci se potremo raggiungere il comizio o ci dovremo fermare prima. Alla vista dell’Altare della Patria scatta di nuovo “Fratelli d’Italia” e si onorano le forze armate. Superato il Colosseo, magnifico al crepuscolo, incontriamo gruppi fermi ai lati della strada e alcuni che tornano indietro. Cogliamo brandelli di conversazioni al cellulare, tipo: “… no, torno indietro perchè la piazza è stracolma, non passa più nessuno, hanno chiuso…”.
Hanno chiuso? Ci si guarda in faccia e il pensiero è uno: si va! In pochi, una decina la massimo, dietro il portabandiera ci infiliamo di corsa, troviamo ogni passaggio, controcorrente rispetto a chi, deluso, torna indietro. Ogni tanto ci si volta e si è sempre meno, la folla è fitta e si mangia poco a poco il nostro serpentone improvvisato. Quando non sento più tirare il giubbotto, so che siamo rimasti in tre. E in tre continuiamo, di corsa, avvinghiati l’uno all’altro. L’intuizione del portabandiera ci conduce finalmente alla Piazza mentre Silvio sta per cedere la parola. Siamo lontanissimi dal palco, ma non ci sentiamo perduti. Scavalchiamo un paio di transenne e ci portiamo sul sagrato della chiesa, di qui vediamo una parte del palco e benissimo il megaschermo. Le parole di Fini e Bossi infuocano la piazza, ma è Silvio che, col suo saluto fa salire l’emozione, fino alle lacrime, sì.
Non si descrive una tale emozione, il ruggito di libertà che non si fa isteria, ma fratellanza. Il colpo d’occhio della piazza è una tempesta di tricolori, potrà sembrare scontato, ma è una tempesta di libertà. Siamo ancora lì a gridare di gioia, a far sentire che ci siamo, a vibrare d’ammirazione per il nostro leader, che già ci sentiamo un po’ orfani. Già pensiamo al nostro ritorno fin nei soviet più remoti di questa repubblica socialista che per cinque anni ha potuto dirsi libera. Ma, lo stesso, il peso della giornata non si sente, verrà il tempo della stanchezza. Siamo ancora tutti lì col cuore, e lì resteremo. Un giorno da liberi. Un giorno in cui si è veramente potuto cantare “L’Italia s’è Destra”!
(Rosin1979)

Sono felice di pubblicare questa testimonianza di Rosin, perchè si tratta della forma più alta di cronaca: quella delle emozioni. Mi sono permesso soltanto di cambiare il titolo: Rosin avrebbe voluto "cronaca di una giornata epocale" (cosa assolutamente vera) ma io ho preferito usare le sue parole, "un giorno da Liberi". Perchè rappresenta la vera essenza di giornate come questa. Soltanto uomini e donne che hanno la libertà nel cuore possono sfidare la levataccia, il freddo di dicembre, i disagi della trasferta, le ironie degli amici comunisti (ma-che-ci-andate-a-fare-in-piazza-sarete-in-quattro-gatti, noi-in-piazza-ci-andiamo-in-tuta-da-operai-voi-con-la-pelliccia-e-dolce-e-gabbana, e simili idiozie) per una fede. E questa fede è la fede nella Libertà. Perchè, parliamoci chiaro, gira e rigira la differenza profonda tra destra e sinistra è proprio questa. Noi crediamo nella Libertà, loro no. Certo, loro fanno credere agli stolti e agli ingenui di essere i veri custodi della libertà, perchè sono a favore dell'aborto, dell'eutanasia, della droga libera. Ma queste sono libertà false, libertà della morte. E' la libertà di poter dare del tu al boia. Sai che culo. A destra invece si crede (non tutti, purtroppo, ma la maggioranza si) nelle libertà della Vita. La libertà di esprimere massimo le proprie potenzialità, come figli, come genitori,come studenti, come lavoratori,come patrioti, come credenti, come Occidentali. La libertà delle classi operose dalle pastoie e dai lacci di uno stato oppressivo che limita la realizzazione dei sogni individuali.
La libertà dei cittadini onesti e perbene dalle minacce dei criminali, la libertà di poter vivere la propria vita in sicurezza. La libertà di poter professare la propria Fede, in piena sintonia con la laicità dello stato. La libertà di potersi dire, con orgoglio e senza alcun tipo di vergogna, Italiani, Europei e Occidentali. Io credo in queste Libertà. E per queste Libertà combatto, e combatterò, finchè avrò fiato. A fianco dei milioni che a Roma hanno fatto sentire la loro voce.

17 Commenti:

Blogger Loverman ha detto...

Per anni la sinistra ha descritto il popolo della destra come violento e fascista.Penso che si sia sputtanata una volta per tutte.
Ora coerenza,penso che Maroni ieri sera a Porta A Porta parlando con Buttiglione abbia rappresentato il sentimento di tutti.
Casini e Buttiglione sono due opportunisti,si può fare anche senza di loro.

12:42 PM  
Blogger Massimo ha detto...

Il Popolo del Centro Destra era a Roma e anche molti di quelli che erano a Palermo avevano il cuore a Roma. Basta chiederlo a chi ha votato Udc per capire che tra un elettore Udc ed un elettore di qualsiasi altro partito del Centro Destra c'è quella affinità che artificialmente Casini sta cercando di far venire meno. Mi ricordo anche che si diceva sempre che i dirigenti della DC erano più a sinistra dei loro elettori. Casini vorrà rinverdire quei tempi, ma adesso i suoi elettori sanno dove portare il loro voto e senza turarsi il naso.

6:03 PM  
Blogger Bobo ha detto...

x rosin: ma dai! augurissimi allora!Certo, mica brutto fare il compleanno subito dopo il 2 dicembre, il regalo vero te lo ha fatto Silvio!Cmq sono stato contento di aver pubblicato la tua testimonianza, perchè rende bene l'idea delle emozioni che milioni di italiani, a casa o in piazza, hanno provato...Ciao e ancora tanti auguri!
x monica: a presto, e grazie x la visita e per le parole sicuramente condivise da tanti di noi!
x l'atra rossa: ti dico il mio parere, buttiglione casini e compagnia da soli, non valgono nulla...se non tornano nei ranghi in fretta rischiano di fare una brutta fine...e non ne piangerei troppo! ;)
x mons: esatto! Casini rischia di diventare un barbone della politica alla Mastella, se nn sta attento!

6:09 PM  
Blogger Loverman ha detto...

Bobo,non valgono nulla e questo non mi da fastidio,è che sono,e lo dico mal volentieri dei traditori,dei fregapopolo...e stop.
Buttiglione stava facendo una figura che non ti dico già di suo e Maroni giustamente,l'ha sputtanato.E'semplice,hanno fatto lui Casini &c.una analisi sbagliata,la cdl era morta per cui si poteva mollarla e magari trattare col governo sui programmi,e poi salire in sella o meglio sul sellino di Prodi.Ma non è stato così,il popolo della destra
ha sorpreso per tutto,numero e comportamento e allora subito dietro front.
Noi,io,tu e tutti gli altri queste cose non le tolleriamo,per cui sono convinto si possa fare senza di loro.
(ps ho provato a rimandarti un allegato per quelle foto,il sito di riferimento sappimi dire qualcosa)!Ciao.

11:28 PM  
Blogger CampaniArrabbiata ha detto...

Non ho molti rapporti con i leghisti, ma quelli che ho visto a Roma rispondevano del tutto allo stereotipo:: sembravano montagnari scesi in città per l'evento. Mi hanno fatto una pessima impressione.

12:20 AM  
Blogger Loverman ha detto...

Ieri sera Santoro è stato semplicemente disgustoso.

10:51 AM  
Blogger Bobo ha detto...

x captain: capisco che per uno che abita a napoli, città notoriamente culla del buon gusto della civiltà e dell'educazione, i montanari della valtellina e della valcamonica siano una specie di feccia...Senza offesa captain, ma guardarsi in casa propria, ogni tanto, non fa male.Poi sicuramente anche tra i leghisti ci sono le persone meno valide, ma come in ogni altro ambiente.Almeno questa è stata la mia esperienza.
x l'altrarossa: ho visto solo 10 secondi, dove una burina pescivendola romana dichiarava "io so' comunista nel core!" o robe simili: stai tranquillo, non saranno cose di questo genere a fare amare prodi agli italiani....

1:46 PM  
Blogger Loverman ha detto...

Bobo,vedo l'ora del tuo post e forse ti becco,hai ricevuto la mia mail?

2:18 PM  
Blogger CampaniArrabbiata ha detto...

Io ho visto dei montagnari e io notoriamente ho buon gusto e buona educazione. Pessima la tua uscita, evidentemente hai voluto litigare: ognuno si sceglie la sua gente: io ai montagnari preferisco persone di cultura, anche media.

8:41 PM  
Blogger Bobo ha detto...

appunto, ognuno si sceglie la sua gente. Quei montanari non saranno perfetti, ma io sono stufo, stufo di sentire dire che chi vota Lega Nord è antropologicamente inferiore. Quando sento parole di questo tipo, reagisco e duramente. E poi, io abito in una città davvero spocchiosa dal punto di vista culturale: ne ho visti troppi di intellettuali o presunti tali, per non capire che che non è la cultura a fare il valore della persona.
x l'altra: ho visto, la mail, ora sono sotto esame xciò ho poco tempo, appena trovo l'occasione ti pubblico le foto.Ciao!

1:38 PM  
Blogger CampaniArrabbiata ha detto...

Io non so da che città tu venga, ma la tua uscita l'ho trovata davvero pessima e ho trovato giusto manifestarlo, pur non voluto cogliere la provocazione(anche perchè è nota ai più il contributo culturale di Napoli ed è pleonastico esprimermi in tal senso). Io non ho espresso un parere sul popolo leghista tout-court, ma sui pochissimi esemplari giunti a Roma e che io ho visto.
Mi hanno fatto una pessima impressione: erano vecchiazzoli o giovinastri armati di alabarde e vestiti interamente di verde come si suole a carnevale. Per il resto io ho esposto la mia opinione e non devi sentirti rintuzzato, semmai dovrebbe chi ha visto gli uomini in verde fischiare l'inno di Mameli, ma questo è un altro discorso. Mi potrai pure contestare, ma nel merito e cortesemente con rispetto.

7:58 PM  
Blogger Bobo ha detto...

Io sono nato e cresciuto in questa città, dove chi non è di sinistra viene trattato come un appestato. Per di più, avendo io da alcuni anni simpatie leghiste, ho subito in prima persona le ironie e le offese di gente (molto + ignorante di me) solo perchè avevo fatto una scelta politica diversa. Mi scuso se ho offeso la tua città, ma le tue parole mi sono suonate simili, troppo simili a quelle che da anni mi sento sbrodolare addosso dagli imbecilli rossi. Perchè ormai ci ho fatto il callo, ma sentirle ripetere da un "camerata" ovvero da uno che dovrebbe conoscere assai bene il "ghetto" in politica (e quanto ci si sta male), mi ha fatto saltare i nervi. Ribadisco comunque che i leghisti non sono tutti come li descrivi tu, (ho diverse esperienze alle spalle, sia come militanza che come manifestazioni), ma a Roma io non c'ero quindi non posso sapere che facce hai incontrato. Ti saluto, mi scuso ancora x l'attacco gratuito a Napoli, ma come ti ho detto è un riflesso condizionato dopo troppi anni di ghetto culturale.
p.s.
a scanso di equivoci, dico subito che l'inno di Mameli non l'ho MAI fischiato e MAI lo fischierò. E' un gesto da cretini, senza alcuna motivazione.

10:15 PM  
Blogger Old Whig ha detto...

Io vengo dalla Valtellina, non mi sento antropologicamente inferiore, nè mi permeto di negare lo straordinario patrimonio storicoculturale appresentato da Napoli.
Insomma, almeno tra noi di centrodestra cerchiamo di non azzuffarci!
Per quanto riguarda la manifestazione io c'ero: è stata un'esperienza straordinaria! Il popolo della libertà ha gridato tutta la sua rabbia contro un governo bugiardo e contro una Finanziaria statalista. E i numeri dicono che Casini ha fatto male i suoi conti...

11:19 PM  
Blogger Bobo ha detto...

Ciao salo!grazie x la visita, hai proprio ragione!Purtroppo i campanilismi ogni tanto ci dividono, ma poi ci si chiarisce... Saluti e scusa x il ritardo con cui ti rispondo...

10:37 AM  
Blogger CampaniArrabbiata ha detto...

Un attimo, chiariamoci, io non ho fatto nessun campanilismo, io non contrapposto il Sud al Nord, nè scritto che i leghisti sono antropologicamente inferiori, ho semplicemente espresso un mio parere su quella esigua rappresentanza che tra i leghisti ha manifestato a Roma: se quelli erano beceri, ciò non implica che lo siano tutti i leghisti. Ciò, tuttavia, deve far riflettere ed è innegabile che certe battaglie un po' demagogiche intraprese dalla LN(io sono socio della lega navale italiana:-)! ), facciano particolarmente presa su quella parte di elettorato modesta(vedasi le taglie che ogni tanto saltano fuori!). Esistono certamente persone di spessore anche nella Lega - io stimo tantissimo Maroni - ma non mi si venga a dire di considerarli "camerati" e di considerarli parte dello stesso ghetto di cui faccio parte io.
I capi leghisti vengono quasi tutti da partiti di sinistra(Bossi è un ex Pci, Maroni e Speroni ex democrazia proletaria) e solo Borghezio sembra fare eccezione(ex terza posizione,movimento tra l'altro radicato a Roma e poco più). Non posso dimenticare per questo le invettive di Bossi contro i fascisti che allora nel 1994 erano in Parlamento.
Poi io nel ghetto ci sono rimasto, la lega qualche compromesso istituzionale pure l'ha fatto. Io sono estraneo alla CdL e continuo a simpatizzare per la Fiamma - nonostante ci siano problemi organizzativi, economici e soprattutto elettorali - però ciò non mi impedisce di fare gioco di squadra ed esaltarmi per lo slancio che tutta la CdL esprime, nè di esprimermi su qualche elemento di critica che esiste ed è tangibile. Non usiamo i paraocchi! Domanda politica: le Lega, dopo il fallimento del referendum sul federalismo e in vista della nascita del futuro partito unico e/o del terzo polo di Casini, che ruolo può avere? Ragioniamoci!

12:15 PM  
Blogger Bobo ha detto...

rispondo ad alcuni punti:
1) le battaglie demagogiche. Tutti criticano la lega per le sue battaglie, sempre accusate di demagogia e populismo. Ma ricordiamoci che la Lega è l'unico partito che riesce ancora a fare proprie le paure del cittadino comune del Nord. Poi io sono convinto che le taglie siano un'ottima cosa: fanno tanto vecchio west, ma certi quartieri del nord non sono tanto diversi.
2) Sapevo che bossi fosse Psi, e comunque non dimenticarti che Calderoli e Gobbo (sindaco di treviso e uomo forte del Veneto) hanno militato entrambi nel FdG. In ogni caso, per me contano molto di più le recentissime prese di posizione identitarie che non un passato nebuloso. (poi, siamo sicuri che l'essere stati fascisti negli anni '70 sia sempre e comunque una buona patente?)
3) La Lega è uscita dal ghetto, ma al di là del Po. Io parlavo unicamente della mia esperienza personale.
4) Il ruolo della Lega. Sono concorde con te, il suo futuro è fosco. Ma il suo ruolo è sempre quello, difendere gli interessi dei piccoli lavoratori autonomi, degli operai dei pensionati degli agricoltori e delle casalinghe del nord. Per questo, se il congresso della Lega dovesse decidere di fondersi definitivamente con FI, non sarebbe per forza un male. Anzi sarebbe una buona occasione per dare una sterzata federalista, liberista, e al contempo identitaria (stamattina sono a corto di sinonimi!) al partitone che Silvio e Gianfranco stanno mettendo in piedi (l'idea di un "grande centro", invece, sarebbe un vero disastro, ma non solo per la lega...) . queste le mie opinioni molto in breve sulla Lega.
Ciao!

8:48 AM  
Blogger Loverman ha detto...

Ma guardate il video su Prodi de "Il Pensatore"...Prodi,ma come gli è saltato in mente di candidarlo come presidente del consiglio.

10:53 PM  

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