Il Reazionario

Sono un reazionario, postero mio diletto, perché mi oppongo al progresso e voglio far rivivere le cose del passato. Ma un reazionario molto relativo, perché il vero bieco reazionario è chi, in nome del progresso e dell'uguaglianza sociale, vuol farci retrocedere fino alla selvaggia era delle caverne e poter così dominare una massa di bruti progrediti ma incivili. (Giovannino Guareschi)

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Località: Bologna, Bologna, Italy

Studente all'università di Bologna, 21 anni,dotato di scarsa simpatia per il comunismo...

mercoledì, novembre 07, 2007

Ma il Corriere ci è o ci fa?




Qualche tempo fa vi avevo parlato di un articolo fazioso del Corriere della Sera. A quanto pare in via Solferino ci hanno preso gusto, e stavolta hanno rivoltato come una frittata le parole del più famoso medico della tv, il Dr. House. Leggetevi tutta la storia, in questo succoso post del sempre informato Christian Rocca! (intanto, io mi chiedo perchè continuo come un pirla a comprare il Corriere...)






Domenica il Corriere della Sera aveva sulla sua prima pagina uno scoop mondiale, anzi due. Il primo era questo: una nota serie tv americana, Dr. House, ambientata in una clinica universitaria del New Jersey e centrata sulle vicissitudini di un medico burbero, dei suoi colleghi e dei suoi pazienti, ha inaspettatamente affrontato il tema, rullo di tamburi, della sanità. Strano, in effetti. Il secondo scoop è quello che ha fatto planare l’articolo di Alessandra Farkas in prima pagina col titolo “Il Dottor House a pugno chiuso contro Bush”. A corredo c’era anche un commento radical pop di Maria Laura Rodotà che, per l’occasione, s’è inventata l’espressione “housismo-leninismo” per definire l’ultimo e vacuo innamoramento ideologico della sinistra. Era successo che nell’ultimo episodio della serie, Dr. House – col solito tono di sfottò nei confronti dei pazienti, ma soprattutto per farla pagare alla sua superiora Lisa Cuddy – avesse detto a un gruppo di persone non coperte da assicurazione sanitaria che “Michael Moore aveva ragione” nel denunciare l’enorme numero di non assicurati tra gli americani. Era un modo, come ha detto lo stesso Dr. House un secondo prima della frase su Moore, di “farla pagare alla Cuddy”, cioè alla sua capa, promettendo ai poveri e ignari pazienti, in nome della revolucion, una cosa impossibile e che avrebbe soltanto causato guai al suo boss, ovvero “risonanze, esami PET, visite neuro-psichiatriche e stanza privata per tutti”. E per marcare la presa in giro ai pazienti e a Moore, il dottor House ha stretto il pugno e urlato “Combatti il sistema!”, lui che è noto per “non voler obbedire alla tipica pietas della vita moderna”.Il Corriere, insomma, non ha capito l’acida ironia del protagonista della serie, ma in ogni caso, anche se l’avesse colta, non si capisce che cosa c’entrino i milioni di americani non coperti da assicurazione sanitaria con George W. Bush. Dr. House, ovviamente, non fa il minino cenno “alle politiche sanitarie dell’Amministrazione Bush, oggi difese a spada tratta da candidati repubblicani quali Rudy Giuliani e Mitt Romney” contro cui, secondo il Corriere, il medico della fiction si sarebbe “scagliato”. Il riferimento a Bush è soltanto un salto illogico del giornale, anche perché non è Bush a togliere l’assicurazione agli americani o a non volergliela dare. Prima di Bush, ai tempi di Clinton, per esempio, non è che i non assicurati di oggi fossero coperti. La questione dei bambini non poveri (giacché quelli poveri sono già coperti dallo stato) è più complicata, perché Bush sostiene che gran parte dei 4 milioni che il progetto democratico vorrebbe coprire ha già un’assicurazione privata, quindi si tratterebbe di uno sperpero di denaro pubblico (ah, la Casta!) che andrebbe a discapito dei veri bisognosi. Di più. L’idea che “Rudy Giuliani e Mitt Romney” difendano “le politiche sanitarie di Bush” non sta in piedi, nemmeno a commento di una serie televisiva. Mitt Romney, intanto, è stato il primo e unico governatore di un grande stato americano (il secondo è un altro repubblicano, Arnold Schwarzenegger) ad aver imposto la copertura sanitaria universale e pubblica ai cittadini del Massachusetts, con un piano simile al progetto di Hillary Clinton. Bush, poi, ha tentato di allargare la copertura degli americani con un sistema di portabilità e controllo individuale del proprio conto sanitario, ma il suo piano è stato sconfitto al Congresso. Infine, la sua Amministrazione sarà ricordata per aver ampliato a dismisura il programma federale Medicare, fino a fornire gratuitamente anche le medicine a tutti gli anziani. La riforma di Bush è il più grande intervento pubblico degli ultimi 40 anni, circostanza su cui Giuliani e Romney semmai non sono entusiasti, proprio perché ispirata a principi interventisti e liberal. (Christian Rocca)

p.s: quello nella foto è proprio lui, Hugh Laurie, quando ancora recitava con Rowan Atkinson nella popolare serie tv inglese Blackadder. Già allora, come si evince dalla foto, era un intellettuale sovversivo di sinistra. Consiglio al Corriere di scriverci una bella serie di articoli sopra. E magari a Veltroni di farci su un libro (il 106esimo, secondo i miei calcoli, da quando è sindaco di Roma).




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4 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

ne ho scritto pure io su televisionando.it
"avremmo volentieri parlato di quello che corriere.it ha fatto diventare un mezzo caso diplomatico (Hugh Laurie che dagli schermi della Fox, network di simpatie repubblicane, dichiara “Michael Moore aveva ragione” - riferimento a Sicko, ndr - ordinando “stanze private e costosi esami diagnostici per tutti questi pazienti” - tutti senza assicurazione sanitaria), se non fosse, appunto, che in America conoscono House e le sue battute meglio di corriere.it e la cosa è passata del tutto inosservata."

10:49 AM  
Blogger Bobo ha detto...

Ciao Fulvia! Purtroppo in Italia il provincialismo e la faziosità di molti, troppi giornalisti producono una disinformazione continua, soprattutto nel campo della politica estera.Certa gente non racconta il mondo com'è ma come vorrebbe che fosse. Grazie per la visita e complimenti per il blog!

1:51 PM  
Blogger ringo ha detto...

Hugh Laurie lo ricordo anche in una puntata di Sppoks, la serie della BBC sull'MI5. Lui, chiaramente, era il collega rompiballe dell'MI6.

2:51 PM  
Blogger Bobo ha detto...

ciao ringo!non conosco la serie... per caso va ancora in onda?

5:25 PM  

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