Il Reazionario

Sono un reazionario, postero mio diletto, perché mi oppongo al progresso e voglio far rivivere le cose del passato. Ma un reazionario molto relativo, perché il vero bieco reazionario è chi, in nome del progresso e dell'uguaglianza sociale, vuol farci retrocedere fino alla selvaggia era delle caverne e poter così dominare una massa di bruti progrediti ma incivili. (Giovannino Guareschi)

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Località: Bologna, Bologna, Italy

Studente all'università di Bologna, 21 anni,dotato di scarsa simpatia per il comunismo...

giovedì, ottobre 26, 2006

"Io vengo dalla DC, Berlusconi dal nulla"


Così si è pronunciato l’ex presidente della Camera ed ex amico di Silvio, Pierferdinando Casini. C’è da sperare che queste parole sanciscano il definitivo divorzio tra l’UDC e il resto della CdL, ma ne dubito. Il nostro è furbo, e sa che tagliare i ponti con il Cavaliere non gli conviene, almeno non ancora. C’è qualcosa di incredibile in quest’uomo, ex portaborse di Forlani che è diventato quello che è solo perché ha sposato la figlia del ricchissimo Caltagirone, e perché ha saputo puntare sul cavallo vincente (Silvio, appunto) quando era il momento giusto. Questa faccia tosta, che si permette di dire che “Berlusconi viene dal nulla”. Chiamalo nulla! Dov’era lui quando il Silvio nazionale costruiva un impero nell’edilizia, rivoluzionava il mondo dei mass media italiani, entrava in politica con una formazione raccogliticcia e neonata e sbaragliava “la gioiosa macchina da guerra” dei progressisti? Chiamalo nulla! A questo punto, la questione della successione a Berlusconi è risolta. Con tutti i suoi difetti, con tutte le sue ambiguità, meglio, molto meglio, Gianfranco Fini. Almeno lui, nella sua vita, ha fatto qualcosa di notevole: ha preso un partito ammuffito e chiuso, e, quadruplicandone il bacino elettorale, lo ha trasformato nella terza compagine del paese. Inoltre, Fini ha spesso criticato Silvio, ma gli è sempre rimasto, tutto sommato, fedele. Casini, oltre a nascondersi per tutta la sua carriera sotto lo scudo crociato (e sotto i miliardi del suocero) cos’ha mai fatto?Un parassita, di cui Berlusconi aveva bisogno (ora molto meno) per accattivarsi le simpatie dell’elettorato moderato, ma che in realtà ha preso molto più di ciò che ha dato. Mi azzardo a dire una cosa, che non piacerà a parecchi, ma che penso da tempo: io, un bolognese, non lo voterò mai (Fini non è proprio bolognese, è romano da tantissimi anni). Perché inizio a pensare che a Bologna (la mia città, che non ho mai amato) la mentalità dominante, sia quella antimeritocratica, delle conventicole. Quella gattopardesca, del tutto cambi perché nulla cambi. Ecco perché i politici bolognesi, a sinistra come a destra, parlano piano. Non devono parlare al popolo, devono semplicemente rassicurare i poteri forti cui sono asserviti. Ecco perché a Bologna hanno successo solo le cooperative. Perché è una città che schiaccia il singolo. E la classe politica bolognese risente evidentemente di questo clima. Caro il mio imprenditore milanese con una spiccata tendenza al melodramma napoletano, ti prego, resta in politica per altri vent’anni, anche se lo fai per difendere i tuoi interessi (su questo non ho dubbi, ma d’altronde preferisco che il mio voto serva a difendere gli interessi di Silvio, piuttosto che quelli delle Coop rosse o di Caltagirone): dietro di te, c’è il nulla o quasi. E ti prego, inizia subito a costruire il Partito dei Moderati. Prima che torni in auge la Balena Bianca.

1 Commenti:

Blogger Loverman ha detto...

Dov'è il problema,in un certo senzo è vero Berlusconi è venuto dal nulla.Non ha scritto Oriana "Berlusconi è un Self made man e in Europa questi non sono capiti?"
Non avevo comunque ragione a non fidarmi di casini ?
Fini per ora non si è guadagnato l'etichetta di voltagabbana.
Io Casini lo vedo a scannari per la leader ship di un movimento nuovo fondeato con Mastella.
Se un paese non funziona il denaro non arriva per nessuno o ne arriva meno.

7:49 PM  

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