Cassa(zio)nate/2
Dire "non fai un cacchio" ad un dipendente che non fa un cacchio è reato.Così ha stabilito la Suprema Corte.E io, come al solito, non sono in grado di entrare nel merito della sentenza. Non stupiamoci però poi se i nostri migliori cervelli fuggono all'estero, o se la nostra economia ristagna e gli imprenditori mancano di iniziativa. Quando il massimo organo del potere giudiziario del paese si impegna a promuovere e tutelare la mediocrità e la nullafacenza, cos'altro ci possiamo aspettare?Mi lancio in un paragone: gli atroci suicidi dei "primi della classe" che hanno caratterizzato la cronaca di recente non avranno radici nel malinteso permissivismo e nel livellamento verso il basso che ormai caratterizza l'intera società italiana, a cominciare dalle sue più alte autorità?
Etichette: ciarlatani, giudici
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