Il Reazionario

Sono un reazionario, postero mio diletto, perché mi oppongo al progresso e voglio far rivivere le cose del passato. Ma un reazionario molto relativo, perché il vero bieco reazionario è chi, in nome del progresso e dell'uguaglianza sociale, vuol farci retrocedere fino alla selvaggia era delle caverne e poter così dominare una massa di bruti progrediti ma incivili. (Giovannino Guareschi)

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Località: Bologna, Bologna, Italy

Studente all'università di Bologna, 21 anni,dotato di scarsa simpatia per il comunismo...

sabato, dicembre 15, 2007

Un libro che consiglio: "Contro i Giovani"

Contro i giovani. Come l'Italia sta tradendo le nuove generazioni autori: Tito Boeri, Vincenzo Galasso.

Quante persone si lamentano del declino dell'Italia!Eppure, sono molto pochi coloro che azzardano delle diagnosi precise. Ancora meno, quelli che osano proporre soluzioni. Questi due docenti tentano di fare entrambe le cose, a mio parere con successo. E' un libro che vale molto di più della tanto celebrata "Casta" di Rizzo e Stella. Ma è anche molto più scomodo, e gode quindi di minore pubblicità. Io comunque l'ho trovato lucido e rigoroso. Lo consiglio a tutti, ma soprattutto agli under 30. Di seguito la recensione, che potete trovare anche su bol.it.
L'Italia è certo il paese occidentale più protettivo nei confronti dei propri figli. Siamo una delle società in cui il sostegno delle famiglie ai giovani è più forte e in cui la permanenza dei figli tra le mura della casa in cui sono nati è più lunga. Ma il risultato di questa condizione eccezionale è che proprio gli italiani, che tanto sembrano fare per i loro discendenti, sono, fra tutti i paesi sviluppati, il popolo che più sta agendo contro i giovani. È una situazione paradossale, ma è davvero così: l'amore sterminato dei genitori italiani per i propri figli non ha frenato la più massiccia redistribuzione di risorse dalla generazione dei figli a quella dei genitori di cui si abbia traccia in epoca recente. In poco più di dieci anni abbiamo raddoppiato il nostro debito pubblico e promesso pensioni molto generose, nonostante il calo della fertilità e l'allungamento della vita: su ogni giovane italiano oggi gravano 80.000 euro di debito pubblico e 250.000 euro di debito pensionistico. Lo abbiamo fatto non tanto per costruire infrastrutture, migliorare la qualità dell'istruzione o della vita nelle grandi città, ma per pagare pensioni di invalidità a volte di dubbia assegnazione, creare posti pubblici spesso inefficienti, concedere baby pensioni e generose pensioni di anzianità, cedere alle pressioni di rappresentanze di interessi specifici e di breve respiro. Insomma, pensiamo molto ai nostri figli, lottiamo per assicurare loro un buon futuro, ma non pensiamo per nulla ai figli degli altri, vale a dire ai giovani in quanto tali. Come dimostrano Tito Boeri e Vincenzo Galasso, questa combinazione di altruismo privato e di egoismo pubblico è diventata un freno molto forte alla crescita del paese e rappresenta una pesante ipoteca sul nostro futuro. E infatti l'Italia, messa a confronto con i suoi concorrenti europei, mostra di aver già iniziato a perdere slancio. Esiste una soluzione? La soluzione, secondo Boeri e Galasso, potrebbe dipendere, prima di tutto, dal coraggio dei quarantenni di oggi. Per la cosiddetta 'generazione di mezzo' è infatti arrivato il momento di prendere posizione e di imboccare la strada che porta ad alcune riforme essenziali. Riforme del mercato del lavoro, del mondo delle professioni, dei servizi, del sistema pensionistico e del welfare. Ma anche di sostegno alla maternità e a favore del merito, in ogni ambito e a ogni livello. Tutte scelte difficili, ma di certo non più rinviabili. Perché è solo prendendo una posizione a favore e non contro i giovani - di quelli che già ci sono ma anche di quelli che verranno - che il nostro paese può tornare a essere davvero grande.

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2 Commenti:

Blogger Old Whig ha detto...

Mi sembra un testo che affronta con coraggio un tema molto attuale.
Un libro che definirei...anticomunista di riflesso... ;)

Grazie per il consiglio, me lo ricorderò.

10:52 AM  
Blogger Bobo ha detto...

prego! molto azzeccata la definizione "anticomunista di riflesso"! ;)

3:07 PM  

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