Il Reazionario

Sono un reazionario, postero mio diletto, perché mi oppongo al progresso e voglio far rivivere le cose del passato. Ma un reazionario molto relativo, perché il vero bieco reazionario è chi, in nome del progresso e dell'uguaglianza sociale, vuol farci retrocedere fino alla selvaggia era delle caverne e poter così dominare una massa di bruti progrediti ma incivili. (Giovannino Guareschi)

Nome:
Località: Bologna, Bologna, Italy

Studente all'università di Bologna, 21 anni,dotato di scarsa simpatia per il comunismo...

giovedì, gennaio 25, 2007

Bravo Napolitano.Ma...

Oggi il nostro presidente ne ha detta una giusta. "L'antisemitismo si nasconde anche dietro l'antisionismo". Giusto. Ma allora, dato che gli esponenti della troika verdi rifondazione comunisti italiani non hanno mai fatto mistero della loro avversione a Sion, dobbiamo dedurre che il 27, giornata della Memoria, la Shoah verrà commemorata da molti rappresentanti di governo nascostamente antisemiti...

venerdì, gennaio 19, 2007

Consigli per gli acquisti

E' in edicola "Urne Tradite", il dodicesimo libro di Libero. Ve lo consiglio: per soli 3 euro, capirete come ci hanno fregato alle elezioni. Maggiori torbidi in Campania e all'Estero, ma anche nelle regioni rosse qualcosa non ha funzionato proprio bene...Inoltre, è uscito anche (in dvd) il film di Martinelli, "Il mercante di pietre". Siccome quasi nessuno ha fatto in tempo a vederlo, penso lo comprerò: voglio proprio vedere se è sparito subito dalla circolazione per la sua bruttezza, o per altri motivi...

martedì, gennaio 16, 2007

Rifondazione, Verdi, comunisti: strade sbagliate

1) A Rimini si voleva dedicare una via a Muccioli, un eroe moderno che salvò migliaia di ragazzi dalla droga. Non se ne fa nulla, perchè Rifondazione verdi e comunisti italiani non gradiscono l'iniziativa. Molto più gradevole e politicamente corretta una via ad Elvis Presley (noto benefattore ed esempio da seguire).
2) A Milano, una targa per il commissario Calabresi? apriti cielo! Rifondazione si oppone, per foruna gli assennati milanesi l'hanno relegata in minoranza e la targa si (dvrebbe) fare.
3) A Firenze, bocciata l'idea di una scuola dedicata ad Oriana Fallaci. Motivo? "Educazione non allo scontro ma all’incontro, non alla guerra ma alla pace e Oriana Fallaci non ricercava l’ecumenismo e il dialogo", le parole di una comunista del consiglio provinciale. Certo, se dovessimo intitolare le scuole solo a chi "cercava" il dialogo, addio San Francesco, Garibaldi, Vittorio Emanuele, D'Annunzio, eccetera!
4) A Bologna, l'idea di un memoriale per il giuslavorista Marco Biagi è stata stoppata, indovinate un po' da chi? ma dal magnifico trio, è ovvio!
Ora, queste sono decisioni tutto sommato marginali, ma non sembra anche a voi che pongano i partiti della sinistra radicale molto lontano dal comune sentire degli Italiani?

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lunedì, gennaio 15, 2007

Apocalypto: un film da vedere


Ieri ho visto, finalmente, Apocalypto di Mel Gibson. Inizio subito col dire che è un film molto bello, originale sotto tutti i punti di vista.Poi, che questo è sicuramente un film violento, ma non raggiunge certo i picchi di orrore e crudeltà che tanti giornalisti e critici prospettavano. Certo, la violenza è presente, ma non certo in quantità intollerabili. E poi,come si misura la violenza?In base ai litri di sangue versato? Se è così, questo film è molto meno violento non solo della Passione, ma anche di decine di horror,per non parlare di film come quelli di Tarantino, che non hanno suscitato certo tale clamore. L'efferatezza di alcune scene? Vi ricordo che il primo sacrificio umano con estrazione di cuore della storia del cinema risale, se non mi sbaglio, a "Indiana Jones e il tempio maledetto".Che si fa, Harrison Ford vietato ai minori di 14 anni?Sicuramente, se avessi un figlio di 7-8 anni, non lo porterei a vedere Apocalypto, ma devo dire che sono molto pochi i film che consiglierei senza riserve per un bambino di quell'età!Insomma, questo film non ha niente di più di tanti altri che arrivano ogni settimana al botteghino.Ma allora, perchè tanto livore? Perchè la Repubblica (giornale che in questi giorni sono stato costretto a leggere di frequente) usciva ogni giorno con recensioni da brivido? Perchè voler spaventare gli spettatori a tutti i costi? Perchè questo è un film scomodo.Infatti, a scuola (la cara scuola italiana, orgogliosa succursale di quella sovietica) riguardo le civiltà precolombiane ci hanno sempre raccontato una storia del tipo:"I Maya gli Incas e gli Atzechi vivevano felicemente e pacificamente rispettando la terra in cui vivevano, non conoscendo guerre malattie e carestie, poi arrivarono gli spagnoli che con i loro potenti eserciti (Cortez aveva 200 persone, contando i cuochi) le loro armi ultratecnologiche (20 archibugi, robe che a inizio '500 ti esplodevano in faccia una volta su 2),e i loro terrificanti cavalli (ma allora i nostri antenati romani, quando videro per la prima volta gli elefanti di Pirro, cosa avrebbero dovuto dire?!?) sconfissero prima l'impero atzeco,uccisero Montezuma, lo spogliarono delle sue ricchezze, ne sterminarono gli abitanti (ma a che pro? il razzismo all'epoca non esisteva, l'hanno inventato i vostri amici illuministi), ovviamente con l'aiuto criminale della perfida Chiesa Cattolica..." è questa più o meno la storia che siamo abituati a sentire, no? Ovviamente si sorvola su certi fatti: se l'impero atzeco era così sano e felice, come fecero 200 uomini a rovesciarlo? Se Montezuma è stato ucciso così brutalmente, perchè i suoi figli furono mandati ad educarsi in Spagna e il maggiore fu addirittura fatto conte?Se le popolazioni mesoamericane sono state così irreparabilmente sterminate, perchè gli abitanti attuali di quei luoghi appartengono ancora, in grande maggioranza, ai gruppi etnici amerindi?Almeno una volta, domande di questo tipo se le è fatte chiunque si interessi un minimo di storia. Ecco, il merito di Mel Gibson (o la colpa, se siete progressisti incapaci di sopportare opinioni dissonanti dalle vostre) è quello di presentare una realtà diversa: quelle civiltà non erano affatto perfette, carestie e epidemie imperversavano, i loro abitanti erano talmente ossessionati dalla morte da usare quella altrui per esorcizzare le proprie paure. La barbarie e la superstizione albergavano in quei luoghi. E per i popoli che vivevano a ridosso degli imperi Maya e Atzeco, tale vicinanza era una tremenda disgrazia. Questo è quello che mostra il film di Mel Gibson. Ma i progressisti sono infuriati anche per un altro motivo, il messaggio profondo che questo film veicola. Una civiltà con l'ossessione della morte non può sopravvivere. Un messaggio all'Occidente dell'aborto e dell'eutanasia?D'altronde, come i Maya sacrificavano i prigionieri ai loro dei saguinari, così noi occidentali sacrifichiamo ogni anno migliaia di vite di bambini non ancora nati (e abbiamo cominciato a farlo anche coi vecchi e gli ammalati) in nome del Dio Benessere. Forse corro troppo, ma anche il fatto che il film si concluda con un'incredibile (e per questo splendida) natività, e con il contemporaneo arrivo degli spagnoli, mi fa pensare che questo film sia un messaggio per tutte le nostre coscienze. Solo una civiltà che guarda al futuro senza timore (altro tema fondamentale del film: la Paura come malattia mortale), e alla Vita come valore imprescindibile, può sperare di sopravvivere. Facciamone tesoro, di questo messaggio come di questo bellissimo film.
QUI e QUI, informazioni sui costumi dei Maya e degli Atzechi. Sulla Stampa, sul Giornale, e da Salo articoli e post sul film.

domenica, gennaio 14, 2007

Ma le scuse no...

Il tunisino di Erba pretende delle scuse. No, caro mio. Puoi chiedere la solidarietà della gente, e la otterrai, perchè quello che hai sofferto va al di là di ogni incubo, ma non le scuse dell'opinione pubblica.Chi finisce in galera per spaccio di droga non può poi scandalizzarsi se viene additato come sospetto di un crimine brutale. Vivi onestamente e poi ne riparliamo. Ma intanto, le mie scuse (e quelle di tutti coloro con un po' di criterio) te le puoi sognare.La mia pietà, la mia compassione, il mio sgomento,persino il mio rispetto (il fatto che per ora tu non ti sia lasciato andare all'inquietante perdonismo "a cottura istantanea" del padre mi consola molto) quelli sono tuoi. Ma non chiedermi di far tacere la mia intelligenza.Se trovi un uccellino morto nel tuo giardino, a chi pensi per primo: al gatto o alla tartaruga?

sabato, gennaio 13, 2007

Dubbio amletico

La Chiesa ha avviato una seria indagine per identificare e punire i prelati polacchi che collaborarono con il comunismo vent'anni fa. Giusto. A quando un'indagine per individuare i prelati italiani che collaborano con il comunismo oggi?

martedì, gennaio 09, 2007

La sinistra insulta il Papa


[...]Basta sentire cosa ne pensa Manuela Palermi, Pdci: «La difesa ad oltranza del matrimonio tra uomo e donna e gli attacchi ai Pacs hanno assunto in Benedetto XVI un qualcosa di maniacale. Le leggi sono un atto autonomo del Parlamento italiano e il Vaticano farebbe bene a non interferire. Qui non si tratta di problemi di etica, ma di diritti basilari». Il radicale Daniele Capezzone ritiene «spiacevole e negativo che le gerarchie ecclesiastiche cerchino lo scontro ideologico» anche perché «i Pacs non toglierebbero nulla alle altre famiglie». L’Italia, sostiene, su questo terreno è rimasta indietro con Irlanda e Grecia. Più indietro della Spagna, «dove è stato Aznar, cattolico e leader del partito popolare, il primo ad aprire».Per Franco Grillini, deputato Ds e leader storico dell’Arcigay, «i Pacs fanno bene alla società e all’economia, lo dimostra l’esperienza dei 17 Paesi europei su 25 dove queste leggi sono state approvate». Quanto al Pontefice, «la sua ossessiva campagna risponde più a un’esigenza di potere, di capacità di veto, che a una realtà dei fatti che la Chiesa ufficiale non sa più interpretare». E anche il socialista Roberto Villetti chiede che «il Papa non detti l’agenda di governo e non cerchi di imporre per legge i principi della Chiesa». [...]
Già un poveretto si sveglia la mattina, legge robe di questo genere e si chiede: ma cosa ci faccio in un paese del genere? In un paese dove tutti possono dire quel cavolo che vogliono su qualunque argomento, dalla puttanella che ha scritto un libro pornografico di discreto successo e si crede in obbligo di dover dibattere con il Cardinal Ruini, al poetastro che esalta l'odio di classe (nel 2007!), insomma in un paese dove tutti se ne fregano dell'ammonizione di Borges :"è assurdo che si consenta a tutti di dir la loro in politica, cosa che non accade in nessuna delle altre scienze umane", con una eccezione: guai a lasciar parlare il Papa! Quello che dice il Papa (o suoi accoliti tipo Ruini e Biffi) è sempre ingerenza (caso strano però, gli strappi liberal anzi filocomunisti di certi prelati non vengono mai considerati tali: si vede che tutto è relativo...) una violazione del santo principio della laicità dello stato, un' orrenda prevaricazione. Cari comunisti, laicisti e radicali, vi ricordo che il Papa non parla a voi, e tantomeno ad un' entità astratta chiamata stato. Parla ai cattolici. Ed essendo la guida spirituale dei cattolici, lui ha il diritto nonchè il dovere di farsi sentire. Quindi, quando parla il Papa, state zitti, perchè le sue parole non sono per voi. Lo sa benissimo che è peccato gettare perle ai porci.