Il Reazionario

Sono un reazionario, postero mio diletto, perché mi oppongo al progresso e voglio far rivivere le cose del passato. Ma un reazionario molto relativo, perché il vero bieco reazionario è chi, in nome del progresso e dell'uguaglianza sociale, vuol farci retrocedere fino alla selvaggia era delle caverne e poter così dominare una massa di bruti progrediti ma incivili. (Giovannino Guareschi)

Nome:
Località: Bologna, Bologna, Italy

Studente all'università di Bologna, 21 anni,dotato di scarsa simpatia per il comunismo...

martedì, ottobre 31, 2006

Vedi Napoli (Rossa) e poi muori...


Rosa Russo Iervolino
Riccardo Di Palma
Antonio Bassolino
Rispettivamente il sindaco di Napoli, il presidente della Provincia, il Governatore della regione. Tutti rigorosamente di centro-sinistra. Prodigi del buon governo rosso... ps: Mastella sostiene che non è l'indulto che ha creato questa situazione. Vero. Ma io sostengo che i 2mila e cinquecento camorristi liberati non possono aver portato un grosso contributo alla legalità...

venerdì, ottobre 27, 2006

Milanistan


Il bello è che ciascuno lamenta la casbah sua, ti parlano addirittura di San Siro, la parte povera del quartiere, gli sterminati casermoni attorno a Piazza Selinunte, i negozi arabi, i carcerati ai domiciliari, al Jazeera che riecheggia nei cortili, e malavita, spaccio, risse, donne islamiche che addirittura vengono alle mani davanti alla scuola via Paravia. E invece no. Sbagliato. La casbah è quella dietro Porta Venezia, zona via Lecco-viale Tunisia, quella coi phone center e gli internet point, il Bar Eritrea e il ristorante Addis Abeba: se elimini il Lazzaretto e il Multisala pare davvero periferia africana. O forse sono panzane, la vera casbah è in quell’intrico di viuzze dietro Corso Genova, o forse no, è nella zona Maciachini-Imbonati-Pellegrino Rossi, e poi certo, in zona Stazione Centrale: ma allora il Corvetto? In quel quartiere lo spartiacque è in fondo a via Oglio, dopodichè comincia il suk: insegne solo in arabo e per strada più arabi che italiani. Poi c’è la zona di piazza Arcole, dietro i Navigli, vicino alla piscina Argelati: puoi incrociare donnoni in burka. E poi sì, certo, viale Padova, tre chilometri e mezzo di via, oltre 400 numeri civici: a percorrerla tutta, martedì notte, si potevano contare 85 probabili islamici, divisi in gruppetti, più una prostituta filippina. Nessun autoctono. C’era una macelleria islamica che a mezzanotte e 18 era ancora aperta, c’erano insegne di parrucchieri arabi, trionfo di kebab: in tutto 96 attività commerciali straniere aperte solo negli ultimi tre anni, compresi 40 phone center e 43 minimarket. E’ qui la casbah. La casbah è Milano. Perchè a Milano, negli ultimi diec’anni, i giovani italiani tra i 18 e i 29 anni sono calati del 30 per cento, e a lasciare la metropoli sono tutt’ora 30mila l’anno, mentre i ragazzi 25-29enni extracomunitari (in maggioranza islamici) sono aumentati del 54 per cento in dieci anni. Milano resta la provincia italiana con il maggior numero di abitanti provenienti da paesi mediterranei non europei, e le imprese e ditte rette da extracomunitari, in maggioranza egiziani e marocchini sovente islamici, a Milano sono il 60 per cento di tutte quelle straniere: crescono di circa il 25 per cento l’anno e, da sole, sono il 10 per cento di tutte quelle italiane: circa 12mila imprese nel 2003. La casbah è qui. Perchè Milano è la provincia italiana con più alunni stranieri in assoluto: circa 45mila, pari al 40 per cento della popolazione scolastica straniera di tutta la Regione (in maggioranza islamica) e al 25 per cento di quella straniera di tutto il Paese. A Milano, appunto, il 25 per cento degli iscritti agli asili nidi è straniero. Gli alunni italiani, a Milano, stanno fuggendo dalle scuole pubbliche e si rifugiano in quelle private che peraltro crescono del 10 per cento l’anno con lunghe liste d’attesa e aule che scoppiano: “Le famiglie scappano quando vedono classi con oltre la metà di alunni extracomunitari”, racconta una preside; “Alcune classi hanno fino al 70 per cento di alunni non italiani, mi chiedo se si debba parlare di integrazione o di scuole ghetto”. Forse si riferiva a Via Paravia, scuola con otto scolari stranieri su dieci a dispetto della norma che vieterebbe di superare il 50 per cento. Ma ci sono anche scuole come la Besozzi e la Vidari, che hanno situazioni più o meno analoghe, mentre nella maggioranza delle scuole la percentuale resta al 30 per cento. Eppure gli extracomunitari che si iscrivono a una scuola superiore, dopo le medie, sono solamente il 2,3 per cento: gli altri vanno a lavorare, fanno altro. Ecco, che cosa fanno? Qualcuno, magari, va nelle scuole islamiche o arabe che siano. Di via Quaranta si sa ormai tutto: la scuola, laddove i ragazzi cantavano il jihad nell’inno mattutino, ufficialmente fu chiusa perchè i locali non erano a norma. Via Quaranta è in quel di Corvetto che resta il quartiere di Milano col più alto tasso di immigrazione, la Casbah ad honorem, zone dove la presenza dell´integralismo musulmano è palpabile a tutt’ora: la moschea di via Quaranta resta inopinamentente la più estremista dell´Islam milanese (l’Imam era il famigerato Abu Omar) e la rete di macellerie coraniche sono state oggetto di indagini per presunti contatti con organizzazioni clandestine. Il muezzin della moschea, per capire il genere, due anni fa fu denunciato dalla figlia 17enne per botte e maltrattamenti che poi toccarono anche al resto della famiglia: oggetto del contendere, oltre a posture ritenute troppo occidentali, la richiesta di cittadinanza italiana finalmente possibile dopo 10 anni: ma “siamo marocchini e resteremo marocchini” era stata l’emblematica risposta del muezzin. E come lui la pensano migliaia. La chiusura della scuola di via Quaranta originò una diaspora: parte degli alunni è andata nella solita scuola di via Ventura (in realtà già dall’anno scorso, nel doposcuola) mentre un’altra parte è andata nella scuola pubblica e mentre un’altra parte pare scomparsa: forse ha lasciato il Paese, più probabilmente ha lasciato la scuola. Anche di Via Ventura ormai si sa tutto: aperta senza autorizzazione, qualche ora di Corano e religione la settimana, libri di testo in lingua italiana ma scritti in Egitto. Per chi è rimasto escluso da via Ventura ci sono comunque scuole di complemento: per esempio quella di Viale Jenner, già oggetto di indagini della Digos che presunti contatti con al Qaeda. La struttura ha circa 210 bambini che ovviamente studiano il Corano, ma questo è notorio. E’ meno noto che ad avere la sua scuoletta sia pure Ali Abu Shwaima, l’imam della moschea di Segrate già assurto agli onori delle cronache per un recente scontro televisivo con Daniela Santanchè: una scuola curiosamente mai pubblicizzata e di cui i due siti internet del centro islamico non fanno cenno. Un volantino appeso a una porta secondaria della Moschea recita tuttavia così: “Si comunica che sono aperte le iscrizioni per l’anno scolastico 2006-2007. Inizio scuola: domenica 8 ottobre 2006, ore 14.30. E’ rivolta a tutti i bambini musulmani che frequentano le scuole italiane (da 4 a 14 anni) che pertanto hanno bisogno di frequentare una scuola domenicale che integri la loro educazione e le loro esperienze nell’ambito religioso. Il nostro intento è quello di aiutare i bambini affinchè diventino Inshallah, dei bravi ambasciatori dell’Islam, onorati della loro identità. Materie d’insegnamento: Corano, religione, lingua araba. Iscrizioni: sono aperte sino a domenica 29 ottobre”. C’è ancora tempo. Del resto l’Imam l’ha anche detto di recente in un’intervista: “L’Islam trionferà, è solo questione di tempo”. E in effetti che Milano sia “il laboratorio dell’Islam italiano” non l’ha detto lui, ma il Centro Ambrosiano di Documentazione per le Religioni, strumento dell’Arcidiocesi. Sicchè a Milano c’è appunto il Centro Islamico di Segrate di via Cassanese 3; c’è la Casa della Cultura Islamica di via Padova 38 col suo corso di arabo per bambini; c’è l’Istituto Islamico di Viale Padova 144; c’è l’ordine sufico dei Jerrahi-Halveti di via Ascoli Piceno 24; c’è il centro Dahira Touba di via Carnevali 26; c’è la Co.Re.Is di Abd al Wahid Pallavicini, interamente composta da musulmani italiani; c’è il centro turco di viale Monza 160; ci sono gli sciiti iraniani in via Tolstoj 18, c’è molto altro che probabilmente non conosciamo. Compresi dei dati precisi. Uno studio dell’Ismu, ex fondazione Cariplo, fa sapere che a Milano gli immigrati di religione musulmana sarebbero il 28,7 del totale, quindi 52.000 circa. Il 37 per cento di essi, poi, frequenterebbe almeno occasionalmente dei luoghi di culto o altri centri di aggregazione. Ma forse mancano all’appello i clandestini: e infatti, pur ufficiosamente, dalla Questura mormorano che a Milano i musulmani potrebbero essere da 70mila a 100mila, a occhio e croce. E scusino la croce. (Filippo Facci)

giovedì, ottobre 26, 2006

"Io vengo dalla DC, Berlusconi dal nulla"


Così si è pronunciato l’ex presidente della Camera ed ex amico di Silvio, Pierferdinando Casini. C’è da sperare che queste parole sanciscano il definitivo divorzio tra l’UDC e il resto della CdL, ma ne dubito. Il nostro è furbo, e sa che tagliare i ponti con il Cavaliere non gli conviene, almeno non ancora. C’è qualcosa di incredibile in quest’uomo, ex portaborse di Forlani che è diventato quello che è solo perché ha sposato la figlia del ricchissimo Caltagirone, e perché ha saputo puntare sul cavallo vincente (Silvio, appunto) quando era il momento giusto. Questa faccia tosta, che si permette di dire che “Berlusconi viene dal nulla”. Chiamalo nulla! Dov’era lui quando il Silvio nazionale costruiva un impero nell’edilizia, rivoluzionava il mondo dei mass media italiani, entrava in politica con una formazione raccogliticcia e neonata e sbaragliava “la gioiosa macchina da guerra” dei progressisti? Chiamalo nulla! A questo punto, la questione della successione a Berlusconi è risolta. Con tutti i suoi difetti, con tutte le sue ambiguità, meglio, molto meglio, Gianfranco Fini. Almeno lui, nella sua vita, ha fatto qualcosa di notevole: ha preso un partito ammuffito e chiuso, e, quadruplicandone il bacino elettorale, lo ha trasformato nella terza compagine del paese. Inoltre, Fini ha spesso criticato Silvio, ma gli è sempre rimasto, tutto sommato, fedele. Casini, oltre a nascondersi per tutta la sua carriera sotto lo scudo crociato (e sotto i miliardi del suocero) cos’ha mai fatto?Un parassita, di cui Berlusconi aveva bisogno (ora molto meno) per accattivarsi le simpatie dell’elettorato moderato, ma che in realtà ha preso molto più di ciò che ha dato. Mi azzardo a dire una cosa, che non piacerà a parecchi, ma che penso da tempo: io, un bolognese, non lo voterò mai (Fini non è proprio bolognese, è romano da tantissimi anni). Perché inizio a pensare che a Bologna (la mia città, che non ho mai amato) la mentalità dominante, sia quella antimeritocratica, delle conventicole. Quella gattopardesca, del tutto cambi perché nulla cambi. Ecco perché i politici bolognesi, a sinistra come a destra, parlano piano. Non devono parlare al popolo, devono semplicemente rassicurare i poteri forti cui sono asserviti. Ecco perché a Bologna hanno successo solo le cooperative. Perché è una città che schiaccia il singolo. E la classe politica bolognese risente evidentemente di questo clima. Caro il mio imprenditore milanese con una spiccata tendenza al melodramma napoletano, ti prego, resta in politica per altri vent’anni, anche se lo fai per difendere i tuoi interessi (su questo non ho dubbi, ma d’altronde preferisco che il mio voto serva a difendere gli interessi di Silvio, piuttosto che quelli delle Coop rosse o di Caltagirone): dietro di te, c’è il nulla o quasi. E ti prego, inizia subito a costruire il Partito dei Moderati. Prima che torni in auge la Balena Bianca.

mercoledì, ottobre 25, 2006

Bugie verdi...


Il WWF ci informa che tra quarantacinque anni saremo tutti morti, a meno che non torniamo all'età della pietra. Ero piccolo, ma mi ricordo che a metà degli anni '90 il wwf terrorizzava il mondo con slogan del tipo: "entro il 2000 spariranno la metà delle specie viventi", "nel 2010 tutte le foreste saranno tagliate", "nel 2005 l'inquinamento raggiungerà livelli record", eccetera. Ora, le specie animali che io sappia, si estinguono, ma a ritmi molto minori che in passato. Le foreste vengono tagliate nel sud del mondo, ma stanno riconquistando vastissimi terreni in Russia, Stati Uniti, Canada, Giappone Scandinavia e anche in Italia. L' inquinamento poi è in calo in tutti i paesi industrializzati. Il wwf è solo una lobby di profeti di sventura. Consiglio a tutti questo post, e ancora di più questo libro. Un antidoto alle sparate ambientaliste.

venerdì, ottobre 20, 2006

Ci vorrebbe un Pansa di destra



La notizia dell’aggressione a Pansa da parte di alcuni militanti comunisti mi ha molto amareggiato, ma mi ha dato anche di che pensare. Perché sé è vero che una buona fetta della sinistra rimane arroccata sulle proprie posizioni di chiusura e di disprezzo verso ogni tipo di opinione dissenziente, aggrappandosi a un orgoglio in gran parte immotivato, è anche vero che ormai esiste pure una sinistra disposta a mettere in discussione sé stessa e la propria storia, aperta al dialogo e al confronto, e che gli avversari li tratta civilmente, senza la pretesa di avere l’esclusiva sulla verità. E’ la sinistra dei Pansa, ma anche dei Telese (memorabile il suo libro sulla "seconda guerra civile"), degli Oliva ( DS, che ha dato alle stampe diversi libri sulle foibe), e dei Ricolfi (che non parla di storia, ma la cui indagine sociologica sulla sinistra rompe parecchi tabù) solo per citare i primi che mi vengono in mente. Questi uomini pur appartenendo ad un’ area politica ben precisa, non hanno la mentalità dei chierici, e non si sentono costretti a difendere posizioni in cui non si riconoscono. E per questo sono odiati dalla sinistra più conservatrice e retriva. Ma è grazie a loro se la sinistra italiana può finalmente fare i conti con le ombre del proprio passato, fino ad oggi tenute nascoste dagli accademici e dagli intellettuali rossi per ragioni di convenienza e opportunismo. A destra, giustamente, sono in molti che applaudono questi pionieri. Ma la domanda da farsi, è questa: è in grado, la destra, di fare in modo che questi timidi segnali di dialogo non si perdano nel vuoto?Perché, se è vero che in Italia era la sinistra la parte politica con più scheletri nell’armadio (per il semplice fatto che, detenendo il controllo del mondo della cultura, ha potuto tenere nascoste le proprie malefatte, mentre indagava su quelle di altri), e che quindi le opere di Pansa hanno riempito un vuoto non solo morale, ma anche storiografico, è anche vero che pure la storia della destra ha le sue zone d’ombra su cui non si è ancora fatta luce. Infatti, gli storici di destra anche più meritevoli (con l’unica eccezione di Pisanò) hanno sempre parlato della propria fazione senza la benché minima ricerca dell’obiettività. Certo, si sentivano assediati dallo strapotere culturale rosso ed era quindi naturale che assumessero un atteggiamento difensivo (della serie: parliamo sempre bene dei nostri morti che tanto ci pensano i progressisti a dirne tutto il male possibile). Ma ora che, grazie al cielo, si iniziano a vedere le prime crepe nell’egemonia culturale della sinistra, è ora che qualche intellettuale di destra si faccia carico di andare incontro ai Pansa, ai Telese, e a tutti gli altri esponenti di una sinistra per bene, senza curarsi se le proprie ricerche dovessero portare acqua al mulino dei beceri no-global.Per ora, grosse aperture non ci sono state. Le frasi di Fini non contano. L’ambizione di quell’uomo è talmente grande che direbbe di tutto, per avvicinarsi al potere. E parole come quelle che pronunciò l’intellettuale d’area De Angelis, “Le leggi razziali furono un errore, non un crimine”, o lo sgomentevole libro di Buttafuoco, non mi sembrano davvero il modo migliore per tendere la mano a quella parte della sinistra che vuole dialogare. Forza gente, ci vuole un Pansa di destra. Per una memoria storica senza buchi neri. Ma soprattutto, per porre fine a una guerra civile “fredda” che in Italia si trascina da sessant’anni.
p.s.
Volete un esempio di sinistra fanatica e intollerante (e anche parecchio rimbambita)?eccovelo qua.

E ti stupisci, mortadella?


Quando uno si allea con coloro che odiano la Chiesa, con i radicali, con i comunisti, con le lobby femministe e gay, con i fanatici ambientalisti che vedono l'uomo come il cancro del pianeta, con coloro che vogliono l'aborto libero, l'eutanasia libera, le droghe libere, insomma più morte per tutti, è naturale che venga fischiato dai veri Cristiani!Non fingere di non saperlo, comunista travestito da sagrestano! Qui la cronaca dei fatti, e qui (molto più importanti) le parole del Santo Padre.

martedì, ottobre 17, 2006

Bella America, brutta Italia

L'Italia è nel consiglio di sicurezza dell'ONU. C'è entrata insieme ai razzisti neri del Sudafrica, al Belgio ormai islamizzato, e all'Indonesia ammazza cristiani. I cappuccini di Genova sostengono la costruzione di un'enorme moschea. Tettamanzi manda messaggi che potrebbero essere equivocati. Prodi tenta di scatenare l'odio di classe, in tutti i modi. E intanto frega quei pirla degli insegnanti (ben gli sta, chissà che non imparino, anche se mi dispiace per quei pochi che non si sono mai piegati). Uno scrittore come Pansa viene insultato e minacciato in pubblico, solo perchè ha osato dire la verità. Intanto, in America, è nato il 300 milionesimo bambino. E mentalmente, cerco di capire quanto mi ci vorrà per vedere apparire il mio nome nei registri dell'immigrazione statunitensi.

venerdì, ottobre 13, 2006

Basta fare un dispetto a Silvio


Al sentire che una rete rai e una mediaset sarebbero state spedite sul satellite, non mi ero molto preoccupato. Mi dicevo: vabbè, noi perdiamo Fede, ma loro perdono Raitre ovvero una rete che fa propaganda durante l'intero arco della giornata. Mi dicevo, quindi, che forse ci avrebbero rimesso loro . Sorpresina: con ogni probabilità, non sarà Raitre a finire in orbita, ma Raidue. Quindi, verrà inflitto un duro colpo a mediaset, con notevoli ripercussioni per i lavoratori, ma anche alla rai, se è vero che dovrà rinunciare alla rete più competitiva del trio. Potere dell' odio per Silvio...Intanto, verranno regolarizzati altri 350 mila immigrati. Per la serie: siccome i 30 mila delinquenti che abbiamo liberato con l'indulto non ci garantiscono un vantaggio elettorale sufficiente, meglio riempire l'Italia di extracomunitari, a cui poi daremo la cittadinanza.Un paio di milioni di voti in più per la marmaglia prodiana.

giovedì, ottobre 12, 2006

L'Islam avanza e l'Europa dorme

Ecco un post di Fausto Carioti che fa il punto sulla libertà (ma ha ancora senso chiamarla così?) di parola in Europa... Il 22 novembre si terranno le elezioni nei Paesi Bassi, in primavera in Francia e in Belgio. Ovvero, nei tre paesi Occidentali dove l'invasione islamica è più progredita. In Olanda non credo (spero di sbagliarmi) avverrà nulla di nuovo, il paese continuerà verso l'autodistruzione, e i giovani continueranno a emigrare verso lidi più sicuri. In Francia e Belgio la situazione è più articolata, ma anche se dovessero prevalere i partiti di destra sarebbe un'impresa molto ardua ribaltare l'attuale situazione...Intanto, qualcuno inizia una riflessione su come salvare le nostre opere d'arte, prima che cadano preda della furia islamica, come successe ai Buddha afgani. Prematuro? Mica tanto. Solo ieri, l'ex ambasciatore iraniano in Vaticano, ha detto che "tra una decina d'anni, i musulmani in Italia saranno cinquanta milioni". Forse è il caso di iniziare a imballare qualcosina...

mercoledì, ottobre 11, 2006

Bertinotti scandaloso...

Come definire un presidente della camera che prima dichiara "vorrei la dittatura comunista in Italia", e poi il giorno dopo va a rendere omaggio ai martiri della repressione comunista a Budapest? Se Fini quando era ministro degli esteri avesse dichiarato "vorrei rivedere le camicie nere a Piazza Venezia" cosa sarebbe successo? Ma si sa, le dittature comuniste sono meno cattive di quelle nazi-fasciste, anche se hanno lasciato sul terreno cento milioni di vittime e continuano a farne. Quest'Italia, o meglio i suoi politici e la maggioranza dei suoi intellettuali, mi disgusta sempre di più...meno male che ci sono salutari eccezioni...

lunedì, ottobre 09, 2006

Patto col Diavolo (una storia belga)

Ecco come la sinistra belga ha evitato una disfatta annunciata... Da leggere e conservare, perchè in Italia succederà la stessa cosa. In pratica, i socialisti belgi hanno mobilitato le masse islamiche presenti nel paese. Ma l'aiuto dell'Islam non è certo gratis, e vedrete che i musulmani pretenderanno qualcosa in cambio. Dopo l'Olanda, anche il Belgio sembra avviarsi verso l'autodistruzione. Tra sette mesi si terranno le elezioni politiche in Francia e in Belgio. Vedremo una volta per tutte se l'Europa è destinata a morire, o se c'è ancora qualche speranza.

domenica, ottobre 08, 2006

Sognando la grande mobilitazione


Sono tra quelli che sognano la grande manifestazione contro questa deprecabile legge finanziaria, ideologica e vendicativa verso il ceto medio e la Chiesa. Ho i miei motivi per ritenere che una tale manifestazione, al di là delle valutazioni di opportunità strettamente politiche, sarebbe di grande aiuto per la definitiva consacrazione della “Right Nation” italiana. Mi spiego: in Italia il centro-destra soffre di una specie di allergia per la piazza. Chi è di destra vede le manifestazioni come una cosa estranea, che non fa parte del nostro DNA. Di per sé, la cosa non è un male: il fatto che la destra non possa contare su alcune centinaia di migliaia di sfaccendati disposti a scendere in strada per ogni boiata è motivo di orgoglio. Ma, se rinunciamo a prescindere a manifestare il nostro dissenso,se togliamo dalla nostra faretra la freccia dei cortei e dei comizi, rinunciamo a un nostro diritto costituzionale, e concediamo un grande vantaggio alla sinistra. E la sinistra è già abbastanza avvantaggiata: controlla i sindacati e quindi il mondo del lavoro dipendente, perché noi non siamo mai riusciti a lanciare una valida alternativa alla Cgil. Controlla il mondo del volontariato, il mondo della cultura, perché troppi di noi non hanno il coraggio di esporsi, di lottare. Risultato: oggi in Italia c’è un sacco di gente che è di destra ma se ne vergogna, e i sondaggi pre-elettorali ne sono una dimostrazione lampante. A mio parere quindi, una grande manifestazione con più di un milione di persone per le strade di Milano o Roma potrebbe servire per galvanizzare questa maggioranza silenziosa, per far sentire meno solo il poveromino che vota Berlusconi ma non lo dice in giro perché ha paura di essere condannato alla morte sociale, eccetera.Farebbe uscire dall’ombra i milioni di anticomunisti liberali e conservatori che vivono in Italia. Inoltre, una manifestazione del genere costringerebbe i Casini and company ad uscire allo scoperto, e a schierarsi una volta per tutte da una parte o dall’altra. Per cui, Caro Silvio Gianfranco e Umberto, portateci in piazza (meglio a Milano, dove si possono sfruttare le grandi capacità di mobilitazione leghista e dove è più alta la presenza di lavoratori autonomi), per favore. E’ ora che la nostra gente inizi ad essere orgogliosa di votare per voi.

sabato, ottobre 07, 2006

Al qaida in salsa cristiana?


Ecco come i liberal americani diffamano la Right Nation. Sempre su Camillo, si spiega come il recente scandalo che ha investito i repubblicani non potrà che rafforzarli sul lungo periodo. Quello che possiamo sperare, per ora,è che alle elezioni di midterm del 7 novembre la sconfitta abbia proporzioni lievi. Poi dovremo vedere se il partito repubblicano sarà capace di scegliersi un candidato all'altezza per le elezioni del 2008.

venerdì, ottobre 06, 2006

Buone letture

due post molto interessanti: il primo, di Fausto Carioti, su aspetti della finanziaria non proprio noti ai più. Il secondo, sulla situazione politica in Belgio. Da leggere con MOLTA attenzione.

giovedì, ottobre 05, 2006

Morale sinistra...

"Chi evade viola il settimo comandamento", dice il ministro Padoa Schioppa, indossando i panni del predicatore metodista. "Il carcere deve essere una misura estrema" dice il ministro Mastella, che ha appena liberato quasi 25 mila delinquenti. Almeno così la sinistra avrà raddoppiato ilsuo vantaggio elettorale...

martedì, ottobre 03, 2006


Non fraintendete. Uccidere dei bambini in una scuola è sempre il colmo della crudeltà, e non a caso i musulmani sono ai vertici anche lì. Ma colpire una comunità come quella Amish, porta con se un supplemento di efferatezza. Chi colpisce gli Amish, colpisce la Pace (con la maiuscola, non quella falsa del pacifismo nostrano).