Il Reazionario

Sono un reazionario, postero mio diletto, perché mi oppongo al progresso e voglio far rivivere le cose del passato. Ma un reazionario molto relativo, perché il vero bieco reazionario è chi, in nome del progresso e dell'uguaglianza sociale, vuol farci retrocedere fino alla selvaggia era delle caverne e poter così dominare una massa di bruti progrediti ma incivili. (Giovannino Guareschi)

Nome:
Località: Bologna, Bologna, Italy

Studente all'università di Bologna, 21 anni,dotato di scarsa simpatia per il comunismo...

sabato, settembre 30, 2006

Ladri!


Non ho altro da dire anche perchè non sono un esperto in materia, vi consiglio (se avete voglia di mangiarvi il fegato) di fare un salto nella sezione economica di TV. Questo governo si dimostra sempre di più il nemico numero uno del ceto medio italiano.

giovedì, settembre 28, 2006

Gli orfani bielorussi rimangano in Italia. Tutti.


Allora, ci tengo a dire la mia opinione sul caso scabroso della bambina bielorussa.
Premesso che queste persone che si sono arrogate il diritto di sequestrare la bambina mi sembrano spinte più dalla mania di protagonismo che non dall’amore, e che il governo di Prodi si sia comportato come al solito, da Ponzio Pilato, delegando ogni bega alla magistratura (ma la magistratura cosa c’entra con la diplomazia e la politica internazionale?) non si può negare che la bambina debba tornare in Bielorussia. Il punto è, però, un altro: dovremmo infatti piantarla con questa ipocrisia dei viaggi estivi degli orfani bielorussi e ucraini e russi, e tenerceli tutti, definitivamente.Trasformare gli affidamenti temporanei in vere e proprie adozioni.Agire in questo modo sarebbe un vantaggio per tutti: coloro che svolgono il ruolo di genitori temporanei non potranno che essere felici di diventarlo in maniera definitiva eliminando lo straziante rito della partenza dei bambini, e i mesi passati in attesa del loro ritorno; e anche i piccoli orfani vivranno incomparabilmente meglio con la propria famiglia italiana, piuttosto che in un orfanotrofio in quella gelida e inospitale terra. La Bielorussia cosa crede di risolvere, obbligando i bambini a ritornare in patria ogni anno?quei bambini, al compimento della maggiore età, verranno TUTTI a vivere in Italia, o almeno in Occidente. “I russi appaiono costantemente mesti e abbattuti, e reagiscono con la stessa indifferenza alla loro rovina come a quella degli altri.La vita umana non ha alcun valore qui.La vita è circoscritta da tanti limiti che tutti, qui, custodiscono il sogno segreto di andar via, di andarsene ovunque.” scrisse il Marchese de Custine nel suo celebre libro La Russia nel 1839, e devo dire che la situazione non mi sembra molto cambiata. Ma anche senza ricorrere al marchese, basta considerare che dalla caduta del muro, “dai 30 i 50 milioni di cittadini ex-sovietici” sono fuggiti in Occidente (Farinelli), e lo stesso governo russo riconosce che ogni anno in media un milione di russi abbandonano il loro paese. In Bielorussia il fenomeno è ancora più accentuato, almeno se prestiamo fede alle guardie di frontiera polacche. Cari i miei russi (e questo vale anche per la Bielorussia, regione storica della Russia che solo per uno scherzo della storia si è trovata divisa dalla sua madrepatria), forse è il caso che iniziate a farvi un serio esame di coscienza: invece di tenere reclusi i vostri piccoli concittadini, pensate prima ad apparecchiare per loro un futuro dignitoso. Altrimenti alla prima occasione scapperanno da quel gigantesco gulag della mediocrità che è l’Europa dell’est per venire a vivere in Occidente. E se il loro futuro deve essere questo (e dato il livello di corruzione e di immobilismo che alberga nelle vostre società, temo proprio che non potrà che essere così), allora fateci un piacere: lasciate che questi bambini crescano e vivano, in Italia, da figli adottivi di cittadini italiani. Così noi avremmo parecchie migliaia di cittadini italiani in più, e altrettanti immigrati (più o meno regolari) in meno.Gente cresciuta nei nostri principi, nei nostri valori, italiani veri insomma. Per noi sarebbe una manna, a voi non cambierebbe proprio nulla. Ma parlare di queste cose con il governo che ci ritroviamo è decisamente grottesco: probabilmente, si sarebbe potuto far qualcosa solo se questi orfani fossero stati israeliani. Ma con le dittature i nostri governanti ci vanno a nozze. Cara Maria, ora ti facciamo tornare nel tuo paese, dove si vive di merda e dove la democrazia non esiste, ma lo sai anche tu: tutti i sistemi di valori e tutti gli stili di vita sono egualmente buoni, no? Scusate, ma non posso trattenere un sorriso amaro, pensando a questi bambini, che vengono strappati ogni anno all’affetto delle loro famiglie adottive e tornano nel loro squallido paese, solo in nome del relativismo. Il sonno della ragione genera mostri. Ma qui la ragione è proprio in coma.

martedì, settembre 26, 2006

Svizzera, amore mio...


Allora, la notizia è di domenica sera ed è questa qua: in Svizzera, un referendum approvato dalla maggioranza schiacciante della popolazione (70%), ha introdotto una delle leggi sul diritto d'asilo più severe d'Europa. Ora, potete immaginare come si siano scatenati gli utili idioti, le cicale di lusso di tutto l'Occidente a questa notizia. Cari utili idioti, sbagliate, e per giunta in malafede. La gente probabilmente non sa che nel medioevo e per tutto il rinascimento la Svizzera fu uno dei luoghi più arretrati d'Europa. Tuttavia, nei secoli, con la tenacia che li contraddistingue, gli svizzeri hanno trasformato la loro terra in un piccolo paradiso. Una nazione perennemente in Pace, libera di crescere al meglio delle sue possibilità. E ora, in nome di cosa dovrebbero riempire la loro bella patria di invasori, che farebbero collassare il loro sistema sociale e distruggerebbero quell'angolo di paradiso riducendo St Moritz a una specie di Brescia, Davos a qualcosa di simile a Reggio emilia (città invivibili insomma) eccetera? Già ora, città come Ginevra stanno peggiorando tragicamente. Ma la svizzera italiana e quella tedesca sono ancora splendidamente ordinate e sicure. Fatevi un giro in Engadina per vedere coi vostri occhi. Certo, i poliziotti svizzeri mettono una discreta soggezione, ma come ho detto prima: non sono semplicemente poliziotti, sono guardiani di un piccolo paradiso costruito con il sudore della fronte di tante generazioni. E allora io dico: evviva la Svizzera! si stanno dimostrando il popolo più intelligente, o perlomeno il meno autolesionista d'Europa. (ne parla anche Monsoreau)

sabato, settembre 23, 2006

Inchiesta shock (ma neanche tanto) sulla vita dei giovanissimi


"La Padania", è sinceramente un giornale che non ho mai amato. Questa volta però, il suo direttore Paragone merita applausi. Perchè è tra i pochi giornalisti che si è attentato a scoperchiare un vero e proprio vaso di pandora: l'esistenza di tantissimi adolescenti italiani. Leggete questa inchiesta (Parte1;Parte2) , in cui i giovani vengono presentati come zombie con quattro soli desideri primari: discoteca, alcol, droga, e soprattutto sesso. Ora, voglio fare una premessa: non tutti i ragazzi (per fortuna) si comportano così, anzi ci sono tantissimi ragazzi e ragazze seri, di prima qualità in Italia. Molti evitano come la peste ogni tipo di discoteca, per andare sul sicuro. Molti sono gran lavoratori, e non farebbero mai nulla che potesse danneggiare il loro rendimento scolastico. Molti vanno in Chiesa la domenica. C'è persino qualcuno (udite, udite!nel terzo millennio!) che difende e pratica la castità pre-matrimoniale. Però. Però la massa, l'orrenda massa composta da pecoroni, dai deboli, dagli stupidi, dagli ingenui, dai viziosi, dai viziati, và in quella direzione lì. E questa è una vera e propria tragedia. Perchè da una generazione così non possono saltare fuori che degli adulti mediocri. Perchè una grossa parte di questa generazione si rovinerà, per colpa dell'alcol, della droga, delle malattie (l'Aids esiste ancora, anche se questi ragazzetti sembrano non saperlo). A questo punto, una domanda è d'obbligo: di chi è la colpa di tutto questo? Non è questa la sede per parlarne, anche se ho le mie idee. Quello che spero è che questi articoli possano servire a svegliare qualche genitore, e a fargli capire che il mondo è pieno di lupi. Meglio spiegarlo ai propri figli, prima che ne cadano preda.

Discriminazione razziale. Contro i bianchi.


(ANSA) - LONDRA, 22 SET - Un'unita' della polizia britannica ha ammesso di aver violato la legge respingendo l'assunzione di 108 agenti perche' bianchi e maschi. La polizia del Gloucestershire ha riconosciuto di aver tentato di 'premiare la diversita' preferendo, nella selezione degli agenti, persone di sesso femminile e minoranze etniche. Ieri, la polizia del Gloucestershire e' stata condannata al pagamento di danni per 2.500 sterline in favore del 30/enne bianco vittima della discriminazione.
Sembra una cosa da pazzi, vero? Invece che premiare i candidati con un curriculum migliore, le autorità locali si piegano alla logica del politicamente corretto. Azioni come queste sono dannose soprattutto per noi cittadini, che:
1) Paghiamo le tasse credendo che i soldi che versiamo servano ad assumere gente il più meritevole possibile,
2) E invece ci ritroviamo con città molto meno sicure, dato che molti di coloro con le maggiori potenzialità sono a casa in quanto bianchi e/o maschi.
Per fortuna, questa faccenda si è risolta bene, ma quante cose simili accadono senza che noi ce ne accorgiamo? Quanti insegnanti, per esempio, nel chiuso dei loro consigli di classe, decidono di non bocciare l'alunno nero (e somaro) perchè "li potrebbe esporre ad accuse di razzismo", mentre non hanno problemi a far ripetere l'anno al suo equivalente bianco? e negli ospedali? e nei pubblici uffici? Stiamo attenti : questo razzismo alla rovescia potrebbe condizionare sempre più la nostra vita. Come disse un uomo che contro il razzismo ha lottato parecchio, "I have a dream": un paese che si regge sulla meritocrazia e non sulla dittatura delle minoranze. Su questo argomento ha scritto Fausto Carioti.
p.s.
Tanto per non smentirsi, il governo dell'Unione ha altri progetti. "Datemi un medico nero in tv" strilla Amato. Va bene. Quindi se assumiamo uno non perchè è un bravo attore, ma perchè è nero, anche la meritocrazia in tv va a farsi benedire. Vabbè che di meritocrazia, in rai, ce n'è sempre stata poca.

Parla Daniel Pipes


"Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava".Queste parole pronunciate sei secoli or sono da un imperatore bizantino, Manuel II Paleologo, mentre si trovava a dialogare con un erudito persiano, inducono a tre riflessioni.Papa Benedetto XVI ha riportato il suddetto passo nel suo discorso accademico dal titolo "Fede, ragione e università. Ricordi e riflessioni", tenuto la scorsa settimana in Germania. Esso è servito a introdurre la sua erudita critica del concetto di ragione maturato in Occidente con l'Illuminismo.Ma egli aveva altre intenzioni? L'Abate primate dell'Ordine dei Benedettini, Nokter Wolf, ha interpretato il passo riportato dal Papa come una "evidente allusione a [presidente iraniano Mahmoud] Ahmadinejad". Voci interne al Vaticano hanno raccontato al Sunday Times di Londra che Benedetto XVI "ha cercato di vanificare un'aggressiva lettera che il Presidente iraniano ha rivolto al papato ed è questo il motivo per il quale il Papa ha citato il discorso riguardante un persiano".La prima riflessione è la seguente: Benedetto XVI è stato evasivo nei commenti espressi, le sue asserzioni sono state brevi e adesso questa citazione delfica, ma egli non ha fornito quella esaustiva dichiarazione di cui si sentiva bisogno su questo argomento così importante qual è l'Islam. Si spera che lo faccia.Qualunque sia stata l'intenzione del Papa, egli ha suscitato reazioni di protesta pressoché prevedibili nel mondo musulmano. Autorità politiche e religiose hanno ampiamente condannato il discorso, e qualcuno ha incitato alla violenza.
In Gran Bretagna, nel corso di una manifestazione svoltasi all'esterno della Cattedrale di Westminster, Anjem Choudary portavoce di Al-Ghurabaa ha chiesto che il Papa "venga sottoposto alla pena capitale".
In Iraq, l'Armata dei Mujahideen ha minacciato di "rovesciare le croci nella casa del cane di Roma" ed altri gruppi hanno lanciato minacce da far gelare il sangue.
In Kuwait, un importane sito web ha esortato ad una violenta punizione contro i cattolici.
In Somalia, il leader religioso Abubukar Hassan Malin ha incitato i musulmani a "dare la caccia al Papa e ad ucciderlo senza esitazione".
In India, un eminente imam, Syed Ahmed Bukhari, ha chiesto ai musulmani "di reagire in maniera tale da costringere il Papa a chiedere scusa
".
Un importante elemento di Al-Qaeda ha annunciato che "l'infedeltà e la tirannia del Papa potranno essere fermate solo se verrà perpetrato un grande attacco".

Il Vaticano ha reagito a tutto questo stringendo uno straordinario cordone di sicurezza, senza precedenti, intorno a Benedetto XVI. Ma come sempre accade in questi casi, all'istigazione fa seguito la violenza e la situazione è sfuggita di mano. In Cisgiordania e a Gaza sono state attaccate sette chiese, ed una a Basra, in Iraq ( sicché questo ironico titolo è apparso sul blog di RedState: "Il Papa insinua che l'Islam sia una religione violenta (…) I musulmani bombardano le chiese"). Le uccisioni di una suora italiana, in Somalia, e di due cristiani assiri, in Iraq, sembrano essere altresì connesse.La seconda riflessione è la seguente: questo nuovo ciclo di atrocità, di violenze e di uccisioni seguono una tragica e stereotipata routine. È già accaduto in precedenza nel 1989 (in reazione al romanzo di Salman Rushdie I Versetti Satanici), nel 1997 (quando la Suprema Corte statunitense non ordinò di smantellare un'immagine di Maometto), nel 2002 (quando Jerry Falwell definì Maometto un terrorista), nel 2005 ( il fraudolento episodio della dissacrazione del Corano) e nel febbraio 2006 (l'episodio delle vignette satiriche danesi).Autorevoli figure del Vaticano hanno cercato di sdrammatizzare il passo riportato dal Papa come pure la sua condanna del jihad (la guerra santa). Il portavoce di Benedetto XVI, il gesuita Federico Lombardi, ha asserito che in Papa non intendeva "dare un'interpretazione dell'Islam come una fede violenta. In seno all'Islam esistono molteplici posizioni differenti e parecchie di queste posizioni non sono violente". Il Cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, ha spiegato che il Papa "è vivamente dispiaciuto che alcuni brani del suo discorso abbiano potuto suonare come offensivi della sensibilità dei credenti musulmani".E allora, compiendo un passo che potrebbe non avere precedenti da parte di un Papa, Benedetto XVI ha proferito una specie di semiscusa probabilmente causata dal clima di inaspettata tensione che si è instaurato. "Sono profondamente dispiaciuto che le reazioni suscitate dal breve passo del mio discorso" così recita la traduzione ufficiale in inglese del Vaticano, "ritenuto offensivo per la sensibilità dei credenti musulmani, mentre si tratta di una citazione di un testo medievale che non esprime in nessun modo il mio pensiero personale".Ma nel testo in italiano, Benedetto XVI dice solo "sono rammaricato", che si traduce come "sono dispiaciuto".E infine, la terza riflessione. Il trambusto musulmano ha l'obiettivo di proibire ai cristiani di essere critici nei confronti dell'Islam e di imporre così all'Occidente le norme della Shari'a. Se gli occidentali accettassero questo principio nevralgico della legge islamica, sicuramente ad esso ne farebbero seguito altri. Pertanto, continuare a disporre della libertà di espressione riguardo all'Islam costituisce una importante difesa contro l'imposizione di un ordine islamico.
Daniel Pipes- New York Sun

venerdì, settembre 22, 2006

Finalmente qualcuno che ragiona



"Può l'Islam essere autocritico? Possono i suoi leader condannare e marginalizzare gli estremisti, o i Musulmani sono condannati ad essere ostaggi di chi considera l'omicidio di innocenti un mezzo per compiacere Dio? Può l'Occidente recuperare il suo impegno nei confronti della ragione e in questo modo sostenere i riformatori islamici? Sono queste le grandi domande che Papa Benedetto XVI ha posto all'attenzione dell'opinione pubblica mondiale. Gli uomini e le donne ragionevoli e di buona volontà gliene dovrebbero essere grati".(Weigel) Qualcosa da aggiungere? Forse la frase di Magdi Allam :"La Jihad della parola si fonda sulla consapevolezza che il nemico, ovvero noi tutti (compresi coloro che oggi irresponsabilmente fanno da sponda agli estremisti islamici), saremo sconfitti quando ci autocensureremo volontariamente, quando saremo soggiogati dalla paura di dire ciò che pensiamo e di essere ciò che siamo, quando il terrore di ciò che potrebbe accaderci ci lacererà interiormente e paralizzerà totalmente. Purtroppo, così come attesta la reazione sconsiderata di tante «autorevoli» testate occidentali, viviamo sotto una cappa di mistificazione della realtà, che vorrebbe farci credere che l'11 settembre è un complotto della Cia e del Mossad e che il 12 settembre è un complotto di Benedetto XVI. La verità è che siamo in una fase cruciale della storia contrassegnata, da un lato, dalla guerra del terrorismo islamico e, dall'altro, dal nichilismo occidentale. L'impegno del Papa è volto a impostare il dialogo con l'islam nella consapevolezza della diversità religiosa e sulla base del rispetto e della condivisione dei valori fondanti della nostra umanità, in primis la sacralità della vita e la dignità e libertà della persona. E, al tempo stesso, ad affermare una civiltà dell'uomo che rifugga dal relativismo religioso, valoriale e culturale. Ecco perché oggi il Papa rappresenta il baluardo a difesa della libertà e della civiltà di tutti noi."

Della serie: qualcuno che ragiona c'è ancora. Pochi però.

giovedì, settembre 21, 2006

L'utile idiota















Ma se mi domanda del Papa in Turchia, cosa vuole che ne sappia io che sono qui alle Nazioni Unite! Cosa vuole che risponda!? Vedrà il consiglio di sicu... vedranno le sue guardie, non so... Scusi eh, non è che non rispondo alle domande, io non lo so! Non so quale sia la fonte... il Vaticano... Perché devo rispondere a una domanda di cui non so assolutamente niente?
È per rispetto a voi!


Capito perchè Silvio lo ha chiamato così? A questo punto raccomando al Papa Benedetto XVI di non contare troppo sulle forze di sicurezza italiane. Anche per quel che riguarda la difesa del Vaticano, forse è meglio assumere qualche guardia svizzera supplementare.

mercoledì, settembre 20, 2006

I miei dubbi su Atreju


Si è fatto un gran parlare su Toqueville della festa di Azione Giovani che si è svolta a Roma la settimana scorsa. Dovete sapere che io non sono una persona molto portata per i discorsi in politichese, in compenso passo molto tempo ad esaminare le forme di comunicazione politica più semplici, che non di rado sono anche le più spontanee, e sono molto utili per farci capire l’aria che tira in un certo movimento. L’ho fatto anche per Atreju 2006, basandomi sui manifesti, tra l’altro strutturati in dualismi, quindi molto semplici da comprendere. Il sistema di valori che ne emerge è tutto sommato apprezzabile, ma ci sono ancora delle ombre, che mi fanno temere che la giovane destra italiana non sia del tutto pronta ad allinearsi al resto della destra occidentale.

Per esempio, questo manifesto mi ha lasciato davvero perplesso. Perché se è indubbio il “fondamentalismo” di Bin Laden, un po’ più dubbio è il fatto che il cosiddetto “Leone del Pashmir”, ovvero Massud, possa essere preso come esempio di eroe positivo. Non era proprio lui che faceva praticare ai suoi uomini il buzkashi, barbaro gioco afgano dove due squadre di cavalieri cercano di strapparsi a vicenda il corpo di un ufficiale nemico (badate, di un ufficiale nemico ancora vivo), finchè lo sventurato non viene ridotto a brandelli? Questo sarebbe un esempio positivo? Io ho un timore: che gran parte della gioventù di AN provi grande attrazione per l’Islam. Me lo immagino, quello che ha ideato questo manifesto: ancora mezzo inebetito dalla lettura del libro di Buttafuoco, e specialmente del passo con i-guerrieri- waziri-biondi-quasi-ariani-che-morirono- combattendo-per-Hitler. Se c’è un libro nocivo, per una giovane mente conservatrice, è proprio quello dello spocchioso autore siciliano. D’altronde, lo stesso Buttafuoco ha dichiarato, qualche settimana fa: “l’Islam è l’unico potente alleato di chi combatte il degrado morale, l’orrore sociologico del nuovismo e la miseria della società americana…Se la bandiera europea verrà sostituita dalla mezzaluna, non potremo che gioirne…” e altre amenità del genere. Insomma, per essere drastici: in AN non amano parlare dello scontro di civiltà perché qualora si dovesse scatenare, molti militanti tradirebbero l’Occidente e si schiererebbero a fianco dell’Islam. Troppo duro, troppo apocalittico? Forse, lo spero. Ma allora perché in tutti i manifesti che ho esaminato non ho trovato alcun riferimento al Cristianesimo? Perché tutti i manifesti sembrano ammantati di antiamericanismo? Prendete questo: voglio dire, usare come simbolo del bene quel fanatico di Ezra Pound, e come simbolo malefico il povero Paperon de Paperoni mi sembra davvero eccessivo.In Ag, osservo che un vecchio pregiudizio fatica a morire: l’idea che tutto ciò che viene dall’America è sporco, corruttore, eccetera.Questa mentalità è più degna della feccia dei centri sociali che non di una destra che vorrebbe definirsi moderna. Se e quando avrò dei figli, gli farò leggere senza problemi Topolino e altri gioiellini Walt Disey, mentre li terrò il più lontano possibile dai funerei versi dell’”Americano di Salò”. Anche l’avversione per i fast-food è ridicola (cosa ve ne frega a voi di cosa mangia la gente? Ricordarvi il passo del Vangelo in cui si dice che “Non quello che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l’uomo” non mi sembra tempo sprecato): in questa ossessione culinaria, cari ragazzi di Ag, c’è un pericoloso materialismo che mi fa pensare a Feuerbach ("l’uomo è ciò che mangia "eccetera), e da cui dovremmo tutti tenerci il più lontano possibile. D’altronde, anche il vostro adorato Nietzsche, quando parlava della “superba e atavica bestia bionda che andava per il mondo in cerca di preda”, credete che avesse nella mente l’immagine un energumeno ariano che si aggirava in cerca di poveri cinesi a cui fregare la ciotola di spaghetti?Per favore, siamo seri. Se volete opporvi a qualcosa, opponetevi ai ristoranti etnici, perchè lì davvero la gente rischia di ammalarsi, di malattie che con la politica centrano poco: tifo ed epatite A. Per finire, vorrei portare la vostra attenzione su questo manifesto: ora, io non voglio dire che mi sta simpatico Speroni (anche perché è impossibile che stia simpatico a qualcuno) ma perché elevare Alberto Sordi a simbolo? Non sto contestando Sordi come persona, sia chiaro, ma che cavolo di simbolo è uno che nei suoi film interpretava sempre la stessa parte, ovvero quella dell’italiano piccolo borghese furbetto e codardo? Rappresenta-l’anima-profonda-dell’Italia, mi si obbietterà. Appunto! Perché noi Italiani dobbiamo sempre esaltare i nostri difetti? Allora, simboli dell’anima profonda dell’Italia potrebbero essere Boldi e De Sica, o il capitano Corelli con annesso mandolino, o peggio ancora Moggi o Ricucci. Una nazione alla pizzammore e quartierino, è questo che vorreste? Bisogna esaltare il Coraggio, la Forza, la Fede, l’Onore: valori che non ritrovo nella figura di Sordi (con tutto il rispetto che merita quest’uomo per bene). Finisce qui questa mia carrellata pseudoseria sui manifesti di Atreju 2006, vorrei concludere dicendo che:
1) Alcuni manifesti mi sono piaciuti molto (quello contro la droga, quello contro le deviazioni sessuali) e altri mi hanno riscaldato il cuore (quello con Gandalf vs Follini, o quello con Mel Gibson e Nanni Moretti sono fortissimi) questo per dire che in Ag circolano anche moltissime buone idee. Ma ci sono anche delle ombre, che vorrei veder fugate, anche perché sono di ostacolo alla costruzione del Partito dei Moderati.
2) Un paio di modeste proposte: sostituite Massud con qualcuno di più degno, come magari Re Hussein di Giordania, o, perché no? Magdi Allam. Al posto di Sordi io ci metterei una persona ben precisa: Oriana Fallaci. E per carità, cercate di capire un po’ di più l’America, e abbandonate ogni nostalgia sospetta. Noi non siamo mediterranei, checchè ne dica Bertinotti. Noi siamo Occidentali. I vincoli che ci legano a un Australiano o a un Argentino o a un Brasiliano (gente che il Mediterraneo lo vede solo sul mappamondo) sono infinitamente più stretti di quelli che (non ) ci legano ad un Magrebino o ad un Turco. Cercate di fare vostra questa indiscutibile verità, nonostante le boiate di Buttafuoco.

martedì, settembre 19, 2006

Le parole di Don Camillo Ruini


Sul discorso di Benedetto XVI:"Suscita sorpresa e dolore - sottolinea il cardinale - che alcune affermazioni in essa contenute siano state equivocate al punto da essere interpretate come un'offesa alla religione islamica e da condurre fino ad atti intimidatori e ad inqualificabili minacce". Per il presidente dei vescovi, "il Papa si proponeva di favorire 'un vero dialogo delle culture e delle religioni - ha precisato - un dialogo di cui abbiamo un così urgente bisognò". Il cardinale Ruini ha dunque espresso a Benedetto XVI "totale vicinanza e solidarietà e intensifichiamo la nostra preghiera per lui, per la Chiesa, per la libertà religiosa, per il dialogo e l'amicizia tra le religioni e tra i popoli. Deploriamo invece quelle interpretazioni, che non mancano anche nel nostro Paese, le quali attribuiscono al Santo Padre responsabilità che assolutamente non ha o errori che non ha commesso e tendono a colpire la sua persona e il suo ministero".
Sui cattolici che hanno votato Unione:Desta "grande preoccupazione" la possibilità che "logiche e solidarietà di tipo partitico prevalgano, anche tra i cattolici e tra quanti condividono una corretta concezione antropologica, sull'adesione concreta a quei 'principi non negoziabilì che devono orientare le decisioni, anche e particolarmente di chi ha responsabilità politiche".
Su Oriana Fallaci:"Infine, un omaggio personale a Oriana Fallaci, donna al centro di accese controversie ma che ha dato una grande testimonianza di coraggio, di forza morale, di ingegno e di qualità letterarie, finalmente di amore per l'Italia. Che il signore la accolga nel suo amore sovrabbondante"

Che dire? Grazie Cardinale. Finchè la nostra Chiesa sarà governata da persone come lei, la nostra civiltà avrà qualche speranza di cavarsela.

Intanto, mentre il mondo non guarda...

La Svezia si è finalmente liberata dall'obsoleta egemonia socialista (anche se ci sono alcuni dubbi sulla capacità di iniziativa del nuovo governo). In Ungheria, invece, se ne libereranno molto presto.

lunedì, settembre 18, 2006

Un fiore per Oriana



















Quando At-Rex mi ha chiesto di parlare di Oriana Fallaci (questo post è stato pubblicato anche su Dietrolelineenemiche), sono rimasto indeciso per un po’ di tempo. Come fai a parlare di una persona che ti ha cambiato la vita?. Perché questo ha fatto con me, Oriana. Ha trovato un adolescente carico di rabbia e di recriminazione (contro l’Islam, ma soprattutto contro gli occidentali che difendevano l’islam), all’indomani dell’11 settembre 2001, e gli ha fatto capire che esistono cause per cui, nella vita, è giusto lottare. E Oriana ha lottato tanto, ma tanto nella sua vita. Prima nella Resistenza, poi come paladina dei diritti delle donne (senza mai essere femminista), infine nel ruolo di Cassandra dell’Occidente. E proprio il coraggio che ha messo in tutte le sue battaglie è uno degli aspetti più incredibili della sua appassionante esistenza. Da quando si è tolta il chador davanti a Kohmeini, definendolo “uno straccio da medioevo”, a quando si è seduta ad un tavolo, la sera dell’11 settembre, ed ha dato alla luce quel capolavoro dell’anima (non riesco a trovare un’altra definizione) che è “La Rabbia e l’Orgoglio”, la sua vita è stata costellata da episodi di coraggio. E il bello è che Lei, il suo coraggio, lo metteva sempre al servizio dei più deboli. Non a caso, coloro che piangono di più Oriana sono proprio le ragazze iraniane, che la leggono di nascosto sognando la libertà. La piangono i genitori di Terry Schiavo, che Oriana ha difeso fino alla fine. Ma soprattutto la piangiamo noi, giovani figli di un Occidente ormai vecchio, che ci scopriamo improvvisamente orfani. Orfani di una donnina minuta (poco più di un metro e mezzo, leggerissima anche quando era in salute) e da anni ammalata, la cui semplice esistenza, però, bastava a darci sicurezza. Finchè- c’è –Oriana- tanto-male-non-può-andare. Ebbene, ora Oriana non c’è più, ed è caduto anche quel fragile velo che si contrapponeva tra noi e la barbarie. E Il Mostro, come lo chiama Oriana nell’Apocalisse, continua a lavorare per la nostra rovina. “Il monumento ad Oriana Fallaci lo stanno già facendo, ed è quella moschea che deturperà la terra di Giotto”, ha detto spietatamente ma giustissimamente ieri Tony Capuozzo. Aggiungo io: se il monumento è già pronto, anche l’epitaffio è stato scritto. Dal New York Times, che oggi condanna le parole del Papa e gli suggerisce (o meglio gli impone, con la solita arroganza progressista) di chiedere scusa al mondo islamico. Cara Oriana, chissà se vedi questo pazzo mondo da dove ti trovi ora. Chissà se vedi i Bertinotti, i D’Alema, i Napolitano piangere false lacrime per te. Gente che ti ha sempre odiato, che ha fatto di tutto per renderti la vita impossibile, e che ora si scopre tua ammiratrice. Ma, vedrete, da lunedì questi figuri torneranno quelli di sempre, a calare le braghe di fronte ai nemici della nostra civiltà, e a fregarsene delle parole della povera Cassandra toscana. Cara Oriana, capisco la tua scelta di un funerale privato: non avresti mai voluto questi avvoltoi, questi divoratori di cadaveri, attorno alla tua tomba. Ma una promessa te la faccio: quando il polverone attorno al tuo nome si sarà calmato, verrò a trovarti, e a portarti un fiore. E’ tutto ciò che posso fare per te, ma lo farò con il cuore. Ciao Oriana, senza di te il mondo ha perso un po’ della sua luce.
p.s.
Una cosa vorrei dirla, a tutti coloro che leggeranno questo mio sfogo. Leggete, e fate leggere, le opere di Oriana. È l’unico modo per continuare a far vivere la sua memoria.

Il senso di questo blog

Quando, un anno fa, fondai il blog Dietrolelineenemiche, ero convinto che la competizione politica si svolgesse ad armi pari, e che alle due “squadre” in campo fossero concessi eguali diritti e privilegi.Ero convinto, quindi, che allestire un blog per avvantaggiare la squadra per cui tifavo e tifo (ovvero il centro destra) fosse un’idea in qualche modo azzeccata. Mi ci è voluto un anno per capire quanto questo ragionamento fosse sbagliato. Perché la sinistra ha il totale controllo, in Italia come in tutto l’Occidente, del mondo della cultura, a qualsiasi livello. E allora come si fa a parlare di “leale competizione politica” quando le trasmissioni radio-tv, i giornali i film, i libri, i siti internet che consumiamo ogni giorno ci indottrinano, ci spingono verso il pensiero progressista? Come si fa a dire che i “giovani possono fare scelte politiche mature” quando l’orizzonte culturale di molti di loro è limitato a Zelig, alle Iene, a “cento colpi di spazzola” e alla professoressa di lettere che legge la Repubblica in classe? Il risultato di tutto questo, è una cultura sclerotizzata, retrocessa ai tempi in cui contestava il sistema tolemaico era condotto alla morte civile. Non ci credete? Provate ad andare in una qualsiasi facoltà di Economia a contestare le teorie di Marx, provate a spiegare gli errori di Darwin, provate a proporre letture alternative della storia, provate a mettere in discussione l’aberrante sistema di valori nato dal’68 e vedrete. Sarete additati come un reazionario, zotico, ignorante, servo di Bush, di Berlusconi e di altre entità malefiche, e soprattutto come fascista. Morale:fare politica a destra sarà sempre penalizzante, almeno finchè dura questo stato di cose. Ecco, io adesso fondo questo blog, ma con intenti radicalmente opposti rispetto a quando fondai Dietrolelineenemiche. Allora mi animava la speranza di poter dare (nel mio piccolo) un contributo a costruire un mondo più consono ai miei valori. Oggi quella speranza non ce l’ho più.Sono sicuro che in Occidente, o almeno in Europa, la sinistra abbia vinto. Sono intimamente convinto che in Occidente subiremo 20- 25 anni di zapaterismo, seguiti da secoli e secoli di medioevo islamico. Quindi, la speranza non centra proprio niente. C’entra invece la rabbia. La rabbia verso i produttori di menzogne che ammorbano la nostra esistenza. La rabbia contro i radical-chic che, dall’alto dei loro salotti in centro, si godono la loro vita sazia e disperata. La rabbia verso gli scrittori che non sanno scrivere, i comici che non fan ridere, i cantanti che non san cantare, e che suppliscono alla loro mancanza di talento prendendo in giro chi soltanto si azzarda ad uscire dal coro ipocrita in cui viviamo immersi. La rabbia verso tutti quei ragazzetti miei coetanei che indossano una maglietta con Che Guevara, guardano le Iene, cliccano sul sito di Beppe Grillo, e si sentono pure importanti a far questo!Credono di andare controcorrente, di essere dei rivoluzionari…Bei rivoluzionari del cacchio! Vanno in giro con la scritta “non ci avrete mai come ci volete” (ovviamente fregata allo sgomentevole film di Ozpetek, “Le fate ignoranti”) senza nemmeno capire che è proprio così che li vogliono, coloro che hanno davvero il potere!Incapaci di vedere al di là del proprio naso, i miei coetanei si trastullano tra un ateismo militante, frutto marcio del ’68, un cattolicesimo talmente edulcorato da rasentare l’apostasia (sono cattolico, ma non sono d’accordo con la Chiesa riguardo a tante cose…) e un panteismo tanto ridicolo quanto inquietante, in cui mescolano di tutto, da San Francesco (o meglio, la sua versione politicamente corretta) a Che Guevara, da John Lennon a “quel selvaggio in mutande” di Ghandi (la definizione è di Churchill, che in quel frangente si dimostrò anche troppo benevolo). Insomma, per dirla con Guareschi, la mia più che una generazione è una degenerazione. Ma la colpa non è nostra.La colpa è di quelli che ci hanno ridotto così. Proprio questo voglio dimostrare in questo sito: che, se nel mondo d’oggi non c’è più spazio per parole come Dio,Fede,Patria, Onore,Rispetto,Educazione, Famiglia la colpa è da imputare alle lobby che controllano la cultura occidentale contemporanea.Da Hollywood a Cologno Monzese, passando per Harvard e l’Università di Bologna, chiunque voglia cimentarsi nella produzione di cultura, fosse anche una tesina o un film di serie b, deve sottostare ai dogmi del politicamente corretto. Se li trasgredisce, lo fa a suo rischio e pericolo. E’ ovvio che non pretendo di ottenere nulla con questo blog. Ci vuole ben altro per abbattere il Moloch progressista. Ma un forellino, una scalfittura, gliela voglio fare. Non servirà a niente, ma sarà comunque una bella soddisfazione.